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Omicidio Ruggiero, è caccia ai complici di Ciro. Dubbi su un sms di Heven

Sono ancora diversi i dubbi da sciogliere sull’omicidio di Vincenzo Ruggiero, l’attivista gay ucciso e fatto a pezzi dal rivale in amore, Ciro Guarente, ex militare ora dipendente civile della Marina Militare in servizio a Roma. Il motivo? Da mesi era ospite della trans di origine polacca Heven Grimaldi. Vivevano nella sua abitazione ad Aversa. Cosa questa che con il passare dei giorni ha provocato la folle e orribile reazione dell’ex militare.

Una scena macabra quella che si sono ritrovati di fronte i carabinieri di Aversa una volta dentro al garage di Ponticelli dove “Ciro-Ciro”, così veniva chiamato dagli amici, aveva mutilato e tentato di occultare parti del corpo del 25enne commesso della Carpisa al centro commerciale Campania.

Ad oggi nessuna traccia della testa e di un arto di Vincenzo. Sarà l’autopsia che il medico legale effettuerà su quel che resta del corpo del giovane a chiarire le modalità dell’omicidio e l’eventuale presenza di altri complici. La procura di Napoli Nord, titolare delle indagini, così come i carabinieri, sono quasi certi che Ciro sia stato aiutato da almeno un’altra persona nel suo diabolico piano.

La stessa Heven – così come riferisce Il Mattino – potrebbe essere convocata nei prossimi giorni in caserma ad Aversa per rendere nuove dichiarazioni. Nei giorni in cui Vincenzo è stato ucciso e fatto a pezzettini, Heven era a Bari per il suo lavoro da escort. Al suo rientro, avrebbe notato nell’abitazione solo degli asciugamani bagnati in bagno. C’è un aspetto che gli investigatori mirano a chiarire e riguarda il messaggio che la trans ha inviato all’alba del 28 luglio a Ciro Guarente, subito dopo la confessione dell’omicidio. Il testo del messaggio era il seguente: “Mi hai mentito fino alla fine”.