Il clan D’Amico ha ricevuto ieri la sentenza definitiva da parte del giudice Alessandra Ferrigno che ha sentenziato le condanne per alcuni esponenti di spicco, e non solo, da un massimo di 20 anni di carcere fino a due anni e mezzo per i reati minori.
In tutto si contano 625 anni di carcere complessivi, come riporta ‘Il Mattino’: D’Amico Antonio, Carla, Carmela, Giacomo e Giuseppe hanno ricevuto la pena maggiore, in quanto capi di famiglia. Nel clan camorristico del rione Conocal le donne avevano lo stesso potere degli uomini, quando questi non c’erano era loro il compito di gestire il malaffare. “Ora la camorra la facciamo noi… ora è peggio: ci stanno le donne” si ascolta nelle intercettazioni, Nunzia D’Amico ‘la pasilona’ diceva nel 2015 prima di essere uccisa in un agguato: “Esternamente sono femmina ma dentro mi sento un uomo. Non sono la guagliona di nessuno, non ho mai fatto la guagliona di nessuno”.
Anna Scarallo, moglie del boss è stata condannata a sedici anni, altre venti imputate hanno ricevuto una pena dai 12 ai 3 anni di reclusione. Christian Marfella, rampollo della famiglia, ha ricevuto dieci anni e otto mesi mentre il collaboratore di giustizia Raffaele Stefanelli per aver aiutato la giustizia ha ricevuto otto anni.
