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Aggressione in stile “Arancia Meccanica”, tifosi Juve picchiati: 5 “drughi” del Napoli arrestati

Sale a sette il numero degli ultras del Napoli destinatari di misure cautelari (5 a i domiciliari e 2 con l’obbligo di dimora) dopo l’aggressione ai danni di un gruppetto di tifosi della Juve avvenuta lo scorso 15 maggio nell’area di servizio “La Macchia Ovest” di Anagni. I sette supporter bianconeri stavano rientrando in provincia di Brindisi dalla trasferta di Roma quando furono assaliti da una quindicina di ultras del Napoli, che a loro volta rientravano dalla trasferta di Torino.

Dopo l’arresto dei primi tre (un 37enne di Caserta e due giovani napoletani di 24 e 23 anni), del 16 giugno scorso, i poliziotti della Digos della Questura di Frosinone e della Sottosezione Polizia Stradale di Frosinone, coadiuvati dalla Digos della Questura di Napoli, hanno dato esecuzione ad altre quattro ordinanze di custodia cautelare e a diverse perquisizioni. Con l’accusa di rapina e violenta privata, sono stati arrestati due giovani residenti in un quartiere del centro di Napoli. Altri due si sono visti notificare l’obbligo di dimora. Tutti hanno età compresa tra i 19 e i 41 anni. Per tutti e quattro, così come in precedenza per i primi tre, è stato avviato l’iter di emissione del Daspo, il provvedimento di espulsione da qualsiasi struttura o manifestazione sportiva valido per cinque anni.

“I fatti denotano una spiccata propensione alla violenza organizzata degli indagati – ha sottolineato il gip nell’ordinanza che ha portato all’arresto dei primi tre -, come degli altri soggetti in corso di identificazione, tanto più allarmante quanto più ingiustificata la “copertura” del movente sotto l’assurda egida delle cosiddette tifoserie organizzate, tale da rendere indispensabile un intervento di natura cautelare in funzione specialpreventiva”. E, ancora, che “gli indagati sono stati parte attiva di un grave fatto delittuoso di gruppo, senza nemmeno preoccuparsi, protetti dalla forza del “branco”, della ragionevole possibilità di essere individuati dai videosistemi di sorveglianza e sicurezza di cui sono notoriamente dotate le autostrade. La scelta del tutto casuale del bersaglio della violenza ‘strada facendo’, con il solo elemento distintivo dell’appartenenza delle vittime ad una schiera di tifosi “avversari”, evoca scenari inquietanti da “Arancia Meccanica” di cinematografica memoria (si rammenti la preordinazione, la rapidità ed il coordinamento dei gesti violenti di almeno venti persone, che le immagini ben descrivono)”.

Terminata l’aggressione fisica, i tifosi partenopei si impossessavano anche delle borse all’interno del furgone su cui viaggiavano i supporter juventini, contenenti denaro, documenti ed altri oggetti personali, e si allontanavano dal luogo dell’evento a bordo di alcuni veicoli. Tutti gli aggrediti hanno dovuto far ricorso alle cure dei sanitari presso l’ospedale di Frosinone, con referti per lesioni dai 2 agli 8 giorni. Nei giorni immediatamente successivi, sono state eseguite, a Napoli e Caserta, perquisizioni domiciliari a carico di alcuni degli identificati, nel corso delle quali è stato rinvenuto materiale vario comprovante la diretta responsabilità in merito ai reati contestati.