Totò Riina in un video registrato dove sosteneva un colloquio con la moglie ha dichiarato apertamente “Io non mi pento… a me non mi piegheranno. Io non voglio chiedere niente a nessuno, mi possono fare anche 3000 anni no 30 anni” risalente allo scorso febbraio. I giudici hanno ritenuto significative le sue affermazioni.

Il Tribunale di sorveglianza di Bologna ha definitivamente rigettato la richiesta del differimento della pena o di detenzione domiciliare presentata dai legali di Riina. I due procedimenti a suo carico sono riuniti in un unico maxi processo, l’uomo resta al 41bis nel reparto però riservato ai malati.
I giudici hanno così concluso sulla loro decisione: “Non potrebbe ricevere cure e assistenza migliori in altro reparto ospedaliero ossia nel luogo in cui ha chiesto di fruire della detenzione domiciliare”. L’ordinanza inoltre sottolinea la sua lucidità e capacità di intervenire ancora nelle logiche di Cosa Nostra nonostante l’età e la malattia e quindi l’attuale ancora accertata pericolosità sociale.
