Ha una carriera ricca che gli ha permesso di indossare tante maglie e macinare esperienze in tantissime squadre, sia campane che nazionali. Vincenzo Platone, classe 1984, è stato un enfant prodige del calcio Napoli. Centrocampista dai piedi buoni, capace di giocare in mediana ma con la giusta fantasia per poter ispirare anche gli attaccanti (e perché no, segnare anche qualche gol), Platone è oggi padre di due splendide bambine.
Ingaggiato due anni fa dall’A.C. Delta Rovigo Calcio, abbiamo avuto il piacere di incontrare Platone qui a Dimaro, sede del ritiro del Napoli. Il giocatore ha raccontato a VocediNapoli.it le sue impressioni sul ritiro e la squadra azzurra, senza risparmiarsi nel fornire un’opinione sul mercato e soprattutto sull’allenatore Maurizio Sarri, tecnico che Platone stima moltissimo.
Che impressioni hai avuto da questo ritiro?
È la prima volta che vedo il ritiro del Napoli, e devo dire che l’impatto è stato forte. Vedere tante persone al seguito della proprio squadra del cuore è una cosa meravigliosa, fa bene a tutto l’ambiente.
Sappiamo che sei un grande estimatore di Sarri: come hai trovato la squadra sia dal punto di vista fisico che tattico?
Secondo me Sarri dovrebbe essere inserito nella voce ”calcio” su Wikipedia. Ha convinto i napoletani, e non solo, che la sua filosofia di gioco va oltre i risultati, nonostante abbia ottenuto il massimo di quello che poteva ottenere. Citando un detto napoletano rivisitato direi che ‘Chi ha Sarri è ricco e non lo sa’.
Tu sei stato un giocatore del Napoli. Rispetto al passato, che differenze noti rispetto all’attuale società?
Le differenze col passato sono tante. Credo che le più importanti siano il fatto che con la gestione De Laurentiis abbiamo avuto la fortuna e la bravura di mettere le persone giuste al posto giusto, migliorando di anno in anno e di questo va dato grande merito a chi ha contribuito a costruire quello che siamo oggi.
Un voto al calciomercato del Napoli e se ti aspetti ancora qualche acquisto
I nuovi acquisti vanno visti nel nostro sistema di gioco, al momento non sappiamo come risponderanno, certamente sono ottimi giocatori. Se non dovesse arrivare nessuno non ne farei un dramma, abbiamo una filosofia che ci permette di giocare la palla come nessuno in Italia, e pochi in europa, e questo fa sempre la differenza.
Cosa ne pensi della gestione del caso Reina?
Io terrei Reina a tutti i costi. Per come gioca il Napoli è troppo importante, è come giocare con un uomo in più in fase di impostazione, sempre.
Tridente “leggero” o spazio a Milik?
L’infortunio di Milik dell’anno scorso ci ha fatto scoprire un equazione perfetta. Senza entrare troppo nei particolari del perché e per come, partirei come si è finito lo scorso anno. Milik è un ottimo giocatore e sono sicuro che verrà impiegato ampiamente dando un grande contributo.
