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Perché incendiano il Vesuvio: chi trae vantaggi dai roghi

Sergio Costa, generale che in Campania comanda i Carabinieri forestali, ha fatto chiarezza su quanto sta accadendo sul Vesuvio e ha spiegato i motivi dell’incendio: “Non parliamo di autocombustione, perché mi viene il voltastomaco. Questi incendi sono tutti dolosi. Le fiamme si estendono per un fronte di oltre due chilometri. Si è messo pure il vento che soffia da mare e questo non ci aiuta. E’ ormai un fuoco di cima, non più di terra“.

Totalmente esclusa l’ipotesi di autocombustione, così ribadisce il generale: “Un bosco può forse infiammarsi da solo ai tropici, non qui. Poi abbiamo già trovato alcuni inneschi e il fatto che si siano sviluppati più incendi in punti differenti e contemporaneamente avvalora la tesi del dolo. Sul Vesuvio non c’è attività di pastorizia, per cui escluderei che i piromani siano allevatori in cerca di terreni per i loro animali. Sono portato ad ipotizzare che i roghi siano stati appiccati in risposta all’attività del parco nazionale contro l’abusivismo edilizio. Nell’ultimo anno c’è stato un piano importante per acquisire al patrimonio gli immobili edificati illegalmente in zona rossa, nella prospettiva di demolirli. Temo che questa sia la risposta“.

Una vendetta dunque quella dei cementificatori contro l’ente del Parco Nazionale del Vesuvio, un modo per dimostrare l’inefficacia di tutelare il territorio: “Si vuole dimostrare che l’ente parco è inefficace, inadeguato a tutelare il territorio. Lo si vuole paralizzare dal punto di vista amministrativo per bloccare i provvedimenti di acquisizione e demolizione“. Uno dei metodi utilizzati per creare vasti incendi è quello di bruciare vivi gli animali, i gatti in particolare vengono cosparsi di benzina e fatti correre lungo un percorso di foglie secche innaffiate di materiale incendiario, non è il caso del Vesuvio però in quanto per accendere la miccia i colpevoli hanno utilizzato metodi meno barbari e più efficaci: gli innesti chimici che lentamente, seguendo un percorso preciso, creano esplosioni devastanti. Da giorni dunque sta girando una falsa notizia sui gatti bruciati vivi utilizzati come innesto.

Fonte: Corriere.it