Il 25 ottobre del 2005 un ragazzino di 14 anni, Francesco Paolillo, perse la vita cadendo dal sesto piano di un edificio in costruzione a Ponticelli. Lo sgomento fu estremo tra i residenti che avevano più volte allertato chi di dovere per la pericolosità di quel cantiere abbandonato. La zona infatti era diventata per i ragazzini del quartiere un’area di ritrovo, correvano a giocarci di nascosto, ma quel giorno un piede fuori posto, la caduta nel vuoto e la corsa in ospedale, poi la lunga battaglia per abbattere quelle orribili costruzioni e la disperazione di una famiglia che ha perso tutto. Sono passati anni, bonifiche promesse, ma la situazione permane nel degrado totale come ci ha raccontato suo fratello, Alessandro Paolillo.
Nel 2007 è stato creato un parco giochi destinato ai piccoli del quartiere e intitolato a Francesco, le aree però senza la cura di nessuno sono divenute presto abbandonate, un posto pericoloso mai ripristinato: “Per quanto riguarda le giostrine e il campetto tutto è rimasto invariato, nulla è stato fatto. Ieri, dopo tanti reclami, l’area esterna al cantiere è stata bonificata. Il perimetro versa in uno stato di abbandono, stracolmo di rifiuti, da tempo combatto per pulire e mettere in sicurezza quell’area dove, nonostante la tragedia, continuano ad accedervi i bambini. La zona è stata pulita, dopo tante segnalazioni, abbiamo scritto nuovamente al Presidente della Repubblica e attendiamo la risposta della Prefettura, a breve qualcosa dovrebbe accadere… io continuo a lottare” ha spiegato Alessandro Paolillo.

“Le bonifiche però procedono a rilento, nel cantiere dove è morto mio fratello, sono state tolte tutte le carcasse delle auto rubate ma ci sono ancora i tubi e i piloni, è stato fatto solo un piccolo passo ieri. Hanno ripulito la zona e quindi hanno gentilmente deciso di allungarsi anche in quest’area”. La situazione che c’è oggi nella zona è praticamente la stessa, poco o nulla è cambiato in via Angelo Camillo de Mei tra Ponticelli e Cercola dove ancora oggi i suoi abitanti vivono quel totale abbandono.






