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I bus non passano ma il servizio social dell’Anm funziona benissimo

Se un napoletano, in una delle sue giornate qualsiasi, aspettasse un autobus in compagnia di uno dei più grandi esponenti della letteratura nostrana, il celebre Dante Alighieri, quest’ultimo non esiterebbe a recitargli l’inizio della sua Divina Commedia: “Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura ché la diritta via era smarrita“, e se potesse continuare, “Lasciate ogni speranza voi che entrate…“. Perché se è vero che la speranza è l’ultima a morire, a Napoli quella di vedere arrivare con frequenza e puntualità un mezzo pubblico, è morta e sepolta da tempo. La situazione del trasporto pubblico in città è in continuo declino, una decadenza che non ha fine, uno stato di agonia che va avanti da anni e prosegue fino ad una lenta ed inesorabile morte. Quasi come uno stato di coma che resta in attesa di un gesto di clemenza che provveda a staccare la spina.

I bus non passano ma il servizio social dell'Anm funziona benissimoL’ANM galleggia costantemente tra la vita e l’oblio e la cosa davvero straziante è che il disagio riguarda tutto il trasporto pubblico, su gomma e su ferro. Infatti, non solo i bus sono i tristi protagonisti dell’inefficienza dell’Azienda Napoletana Mobilità, anche metropolitane, circumvesuviana e funicolari sono spesso soggetti a sospensione dei normali servizi e chiusure improvvise dovute, o a lavori di manutenzione, o a scioperi, o a guasti.

La barzelletta, che in realtà è una tragedia, ci racconta anche della beffa che i cittadini devono subire: l’aumento dei prezzi dei biglietti. In pratica i napoletani pagano di più per usufruire (o meglio non usufruire) di un pessimo servizio. Ma di questo il popolo napoletano è assuefatto tanta è l’abitudine di pagare più tasse per non ricevere servizi pubblici adeguati.

L’ANM ha un bilancio a pezzi, debiti, vetture antiquate, personale vecchio, stanco, stressato e in gran parte in attesa di essere pagato. Molti rischiano il licenziamento, all’interno di una delle peggiori partecipate del Comune di Napoli. L’unica novità, oltre al cambio dei vertici dell’azienda, sono i tagli alle corse per il periodo estivo (come se prima andasse tutto a gonfie vele). Ma adesso basta parlar male, passiamo al bicchiere mezzo pieno, al Lato Positivo, come un recente e gradevole film ci ha raccontato. Perché Napoli è una città meravigliosa, fantastica. Un luogo capace di stupire e lasciare a bocca aperta chiunque. Infatti, se aspettare e prendere un bus rappresenta un Odissea (se in questo caso ci fosse Omero a farci compagnia alla fermata), ricevere informazioni dall’Azienda Napoletana Mobilità via Facebook è un piacere, quasi come assistere a un continuo miracolo.

Provate a scrivere un messaggio sulla pagina ufficiale dell’azienda, non solo riceverete sempre una risposta, ma quest’ultima vi sarà data anche in tempi rapidissimi. Un paradosso incredibile che rivela una contraddizione che non si avvererebbe in nessun altro posto al mondo. Certo sarebbe interessante conoscere quante persone lavorano nello staff social dell’ANM, quanto percepiscono di stipendio e con che tipologia di contratto sono stati assunti, ma resta il fatto che il servizio è più che efficiente.

Per quanto mi riguarda preferirei un equilibrio tra entrambi i servizi e quindi, prendere più mezzi pubblici e con frequenza maggiore. Ma questo vorrebbe dire, parafrasando ancora il Sommo Poeta, “di uscir a riveder le stelle“, e per ora e per molti anni ancora, si tratta di una possibilità remota e molto improbabile.