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Crisi ANM, anche dopo l’accordo continua il caos dei trasporti

Sono stati cinque giorni d’inferno quelli dei trasporti pubblici a Napoli e ancora questo martedì mattina i disagi sono continuati. La situazione di crisi che sta vivendo l’ANM è nera, è in perdita per oltre 45 milioni di euro. Comune di Napoli e azienda hanno operato per trovare un accordo con i sindacati, che negli ultimi giorni hanno scioperato, creando non pochi problemi al trasporto pubblico e quindi ai cittadini napoletani.

Crisi ANM, anche dopo l'accordo continua il caos dei trasporti

Amministrazione comunale e vertici aziendali si sono riuniti nella giornata di lunedì con le principali sigle, Cisl, Uiltrasporti Uil, Ugl Fna, Faisa Cisal, Orsa, Faisa Confail, fatta eccezione per Cgil e USB. Si è riusciti a trovare un’intesa anche sulla questione che aveva mobilitato i lavoratori in questi giorni, il premio di produzione, che l’amministrazione avrebbe voluto congelare fino al risanamento aziendale.

Obiettivi del piano industriale da raggiungere nel biennio 2017-2019 saranno: messa in sicurezza dell’azienda, garantire i livelli occupazionali e migliorare la qualità dei servizi offerti. L’ANM nella giornata di ieri aveva reso noto che l’azienda si stava operando per garantire il ripristino del servizio:
L’Anm si sta adoperando per garantire che già a partire da domani vengano ripristinate pienamente le condizioni di regolarità dell’offerta di servizio su gomma”.

Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris dopo la sigla dell’accordo, ha dichiarato di essere molto soddisfatto, ai lavoratori in agitazione, ha voluto dire che non è questo il modo per risanare l’azienda e che avere il supporto del sindaco, deve essere per loro una garanzia:
Sono tre gli obiettivi su cui lavoreremo: azienda tutta pubblica, che si va a fondere progressivamente con la CTP, quindi non mettiamo in vendita il 40% ipotizzato in consiglio comunale, consolidamento economico e finanziario dell’azienda, mantenimento e tutela di tutti i diritti dei lavoratori e innalzamento della qualità dei servizi. Trovo ingiustificata la protesta di questi tre giorni, perché si sta lavorando per l’impegno di queste tre cose. Azioni di questo tipo non aiutano la causa“.

I disagi sono continuati anche all’indomani dell’incontro. Questa mattina molti autobus non sono usciti dai depositi, alcuni quartieri sono rimasti isolati: Fuorigrotta, Chiaia, Posillipo e Vomero. Il compromesso raggiunto ieri con sindacati, amministrazione comunale e dirigenza non ha placato gli animi delle sigle Cgil e USB per i quali la protesta continua, i vertici chiedono a gran voce un incontro con De Magistris, non presente nella giornata di lunedì alle trattative. Come ha dichiarato Adolfo Vallini di USB: “Non era il premio di produzione il contendere. Stamattina i lavoratori sono ancora in protesta. L’intesa raggiunta non soddisfa i lavoratori. Il contendere era la lotta agli sprechi e l’assurdo trasferimento di 150 conducenti ad un altro operatore, prioritariamente volontario, per assumerne 160 e garantire i servizi minimi in ambito urbano.  

Gli umori in città sono neri, la crisi dei trasporti colpisce principalmente sui cittadini, che stanno affrontando disagi quotidianamente. Questa mattina un autista donna a Piscinola ha accusato un malore, dopo aver subito un attacco verbale da alcuni passeggeri. La situazione, che sembrava potesse tornare alla normalità in seguito all’accordo, è più che critica, i trasporti, infatti, funzionano ancora a singhiozzi.