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Suicidio in carcere, omicidio Varani: Marco Prato si toglie la vita

Marco Prato, accusato per l’omicidio Varani, si è tolto la vita nel carcere di Velletri (Roma). La vittima del delitto fu uccisa nel marzo del 2016 durante un festino a base di droga e sesso, domani si sarebbe dovuto tenere il processo in cui era imputato per omicidio, ma il ragazzo (considerato uno dei colpevoli) è stato trovato morto con un sacchetto di plastica in testa.

In una lettera il 31enne ha spiegato le motivazioni del suicidio: “Su di me tante menzogne“. Il complice dell’atroce delitto, Marco Foffo, che con Prato aveva seviziato e ucciso Luca Varani, era già stato condannato in abbreviato a 30 anni. Il pm di turno ha autorizzato la rimozione della salma su cui verrà effettuata l’autopsia.

Secondo le prime ricostruzioni Prato si sarebbe recato in bagno e avrebbe infilato la testa in un sacchetto di plastica respirando il gas contenuto nella bombola che è in dotazione ai detenuti, dunque sarebbe morto soffocato. Il 4 marzo del 2012 i due ragazzi uccisero Luca Varani in un appartamento di via Igino Giordani, per la Procura i due avrebbero prima fatto uso di droghe e poi progettato di uccidere qualcuno, facendolo però soffrire prima, così avrebbero contattato Luca su Whatsapp invitandolo nell’appartamento per poi seviziarlo, costringerlo a prestazioni sessuali e infine ucciderlo. Dopo esser stato colpito per oltre 100 volte con un martello e alcuni coltelli trovati in casa infatti Varani, secondo quando ha certificato la consulenza medico-legale, è morto per dissanguamento.