Voce di Napoli | Navigazione

Servizio sul Blue Whale a Le Iene, Matteo Viviani ammette l’errore

Ha suscitato un’enorme attenzione mediatica in Italia il servizio andato in onda nel programma Le Iene sul Blue Whale. Trattasi di un presunto gioco nato in Russia, rivolto ad adolescenti depressi, che consisterebbe nell’eseguire 50 prove, di cui l’ultima è il suicidio. Il reportage a distanza di giorni è stato smentito.

Servizio sul Blue Whale a Le Iene, Matteo Viviani ammette l'errore

Dopo che il servizio della iena Matteo Viviani è andato in onda, il dibattito sul Blue Whale si è amplificato in Italia, soprattutto sul web. A distanza di giorni, però, sono stati gli youtubers napoletani “Alici come Prima” a mostrare un retroscena sui famosi video, in cui sono ripresi alcuni suicidi di persone che a detta delle Iene avrebbero partecipato al Blue Whale. Nella denuncia diffusa su Facebook dai due giovani napoletani, si vedono integralmente i filmati andati in onda su Italia, che non sono assolutamente collegati al presunto gioco russo e addirittura uno sarebbe un fake.

Anche Selvaggia Lucarelli è intervenuta sulla questione smentendo il servizio del programma Le Iene. La giornalista ha intervistato per Il Fatto Quotidiano Matteo Viviani, che ha ammesso di non aver verificato quei video:
“Me li ha girati una Tv russa su una chiavetta e ammetto la leggerezza nel non aver fatto tutte le verifiche, ma erano comunque esplicativi di quello di cui parlava il servizio. Era solo il punto di partenza, cambiava qualcosa dal mettere una voice over di 4 secondi in cui dicevo che quei video non erano collegati al Blue Whale?”.

In molti hanno accusato Le Iene di aver creato un inutile allarmismo, generando anche un’attenzione pericolosa al tema da parte degli adolescenti. Viviani a queste critiche ha risposto spiegando che in realtà dopo il servizio andato in onda su Italia 1 finalmente si è acceso il dibattito su un fenomeno preoccupante:
“Ieri sono andato in una classe e ho chiesto quanti conoscessero il Blue Whale prima del mio servizio, la metà degli alunni ha alzato la mano. Se ho contribuito a salvare anche una sola persona, il mio è stato un lavoro prezioso”. Per ora non sembra esserci alcuna prova concreta dell’esistenza di questo gioco, va comunque ribadito però, che è importante fare attenzione all’utilizzo che gli adolescenti fanno della rete.

IL VIDEO DI ALICI COME PRIMA