Il divario tra Nord e Sud esiste da sempre in tutti i settori e anche nella musica. Dopo la recente esperienza da conduttore nello show comico Made in Sud, il cantante napoletano Gigi D’Alessio si è raccontato in un’intervista rilasciata al programma Un giorno da pecora di Radio Rai.

Le parole dell’artista sono state molto forti e raccontano di una carriera florida e di un successo ottenuto in tutto il mondo, ma di stereotipi che purtroppo non riescono ad andare oltre: “Tutto ciò che viene dal sud, viene sottovalutato. Bisogna lavorare di più perché se fai successo e vieni dal sud per gli altri c’è sempre un perché. Invece se fai successo da Roma in su sei bravo. Infatti i cantanti napoletani vengono chiamati neomelodici perché vogliono ghettizzarli. La parola neomelodico significa ‘nuova melodia’. La vecchia quale è, quella di Claudio Villa? Allora siamo tutti neomelodici. Io sono un cantautore ma nessuno lo dice: come si fa a non dirlo?“.
Gigi ha iniziato la sua carriera cantano ai matrimoni, ma è arrivato poi ad una fama internazionale che oggi lo rendono riconoscibile ovunque e che gli hanno permesso di portare la musica napoletana in ogni luogo: “Subisco una forma di razzismo culturale. Ho venduto i famosi 100 dischi di platino, chi se li è comprati? Non me li sono certo comprati da solo. Se ho fatto il giro del mondo e riempito gli stadi, ci sarà un perché. Quando uno viene dai matrimoni è considerato una merce di serie c, tant’è che hanno inventato la parola ‘neomelodico’ per ghettizzare quel mondo. Spesso mi fanno i complimenti vis-a-vis e poi pubblicamente non dicono nulla. Mi dava fastidio vent’anni fa, ora uso l’idrorepellente“.
