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“Radio Amore non deve chiudere”: mobilitazione per salvare la storica emittente napoletana

Giorni difficili per il gruppo Radio Amore, l’emittente napoletana che vanta ben 42 anni di attività. In queste ore è scattato l’avvio di un procedimento di spegnimento degli impianti del Gruppo Radio Amore che ha provocato la vibrante protesta sui social, e non solo, di appassionati e addetti ai lavori.

Negli ultimi decenni, tale radio, che vanta ben tre marchi (Radio Amore, Radio Amore Napoli, Radio Amore “i migliori anni”), ha assunto, in crescendo, un ruolo di indiscusso riferimento per la cultura, l’informazione, la storia, la tradizione, l’attualità politica e sociale, e anche per lo sport grazie al programma “Amore Azzurro” che racconta le vicende del Calcio Napoli.

Ora, per effetto di una decisione del locale ufficio del Ministero dello Sviluppo Economico, rischia di chiudere i battenti. Sono tantissime le lettere inviate direttamente al Ministro Calenda dagli ascoltatori, perché possa intervenire al fine di sospendere tale decisione, in attesa che si concluda una complessa situazione legale con un giudizio della Magistratura, civile e penale.

“Sono veramente preoccupato – ha dichiarato Antonio Romano, noto speaker e giornalista, nonché direttore di Radio Amore – per il rischio concreto che corre Radio Amore, in particolar modo Radio Amore “I migliori Anni”, che è diventata un punto di riferimento autorevole per la Napoli che vuole crescere, per gli Artisti, specie i Cantanti di Canzoni classiche napoletane, per i quali è essenziale, per le Associazioni che operano sul territorio, per gli Intellettuali e anche e soprattutto per le tante persone anziane, che hanno nella radio la unica compagna di vita”.

Come si può scongiurare questo rischio?
“Innanzitutto è indispensabile che il Ministro ci ascolti, in modo che si possa rendere conto delle nostre sacrosante ragioni e dei nostri diritti. E’ curioso pensare che la Radio possa chiudere non perché non sia riuscita ad essere sul mercato, perché con sacrificio, amore e professionalità raccoglie consensi e riconoscimenti, ma per motivi determinati da un nostro errore di ingenuità commesso in un momento di difficoltà tanti anni fa . Mi si permetta di dire – ha affermato ancora il direttore Romano- che ci lusingano e ci rafforzano le manifestazioni di concreta solidarietà ricevute in pochi giorni, dai radioascoltatori, ma anche dal mondo imprenditoriale, dagli intellettuali, dalla gente comune e dalla stampa cartacea, web e televisiva. Con un pizzico di rammarico arrivano messaggi di solidarietà e di aiuto anche da parte delle radio, ma quelle di altre regioni. Nel silenzio assordante, salvo qualche eccezione, latitano quelle della Campania”.