Ex dipendenti e parenti di alcuni operatori che lavorano in diversi enti pubblici, hanno usufruito in modo illecito del domicilio all’interno di dimore proprie del patrimonio artistico nazionale, pagando canoni d’affitto molto inferiori al valore reale. È questa l’accusa per la quale la Guardia di Finanza, coordinata nell’indagine dalla Procura Regionale della Corte dei Conti, ha accertato un danno erariale di oltre 1 milione di euro.
I siti in questione sono di competenza del Mibact (Ministero dei Beni Artistici Culturali e del Turismo) e riguardano luoghi del calibro di Villa Floridiana, del Complesso Monumentale del Bosco di Capodimonte e della Palazzina Rothschild (in Villa Pignatelli). L’inchiesta svolta ha rivelato il coinvolgimento delle seguenti amministrazioni pubbliche: Agenzia del Demanio – Filiale Campania e Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e il Polo Museale della Città di Napoli.
Oltre alla possibilità di soggiornare, senza autorizzazione, in alcuni dei principali complessi monumentali della città, pagando canoni d’affitto bassi rispetto al reale valore stimato dell’immobile, gli occupanti hanno avuto anche la possibilità di usufruire di parcheggi in spazi interni agli stessi monumenti. Inoltre, gli “inquilini speciali”, hanno potuto utilizzare anche le aree dei parchi esterni ed annessi agli storici palazzi. Secondo l’attività investigativa delle Fiamme Gialle, i canoni mensili ammontavano ad un valore compreso tra un minimo di 50 euro e un massimo di 670 euro.
L’indagine rientra nel quadro della prevenzione e il contrasto delle attività di mala gestione del patrimonio pubblico che crea gravi mancanze economiche all’intera comunità. In questo caso si parla di oltre 1 milione di euro di danno erariale.