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Commercio illecito di gasolio e benzina, blitz della Guardia di Finanza: sgominata banda criminale

Obbligo di dimora nei confronti di 4 indagati per una presunta associazione a delinquere nell’ambito del settore petrolifero. L’indagine condotta dalla polizia tributaria di Napoli ha rivelato un sistema fatto di corruzione e violazioni delle norme fiscali, volto a incentivare un traffico illecito di carburanti. Nel mirino degli inquirenti un vero e proprio meccanismo che ha permesso la realizzazione di una molteplicità di falsi in atto pubblico inerente alle varie documentazioni doganali necessarie per il commercio di gasolio e benzina.

Commercio illecito di gasolio e benzina, blitz della Guardia di Finanza: sgominata banda criminale
Accuse gravi che l’attività investigativa della Guardia di Finanza ha confutato e messo in pratica, mettendo nel proprio mirino diversi funzionari che sarebbero stati corrotti.
In particolare, le fiamme gialle hanno accertato che il sodalizio ha avviato delle operazioni di approvvigionamento di prodotti energetici per la navigazione marittima non da diporto. Lo scopo? Sfruttare le agevolazioni fiscali riconosciute a questa specifica tipologia di rifornimento di carburante, il quale essendo assimilata alle cessioni per l’esportazione, gode di una totale esenzione impositiva da accisa ed lVA.

La scoperta delle forze dell’ordine è avvenuta in quanto i destinatari del prodotto petrolifero non risultavano essere ormeggiati in porto e dove erano presenti, non risultavano essere gli effettivi destinatari del gasolio. Quest’ultimo veniva, invece, trasportato con la collaborazione di vari autotrasportatori verso impianti di stoccaggio nazionali. Inoltre c’è stato un approvvigionamento di ingenti partite di olio lubrificante, proveniente da Paesi d’oltralpe, con l’obiettivo di sfuggire al regime fiscale nazionale.

In realtà, il prodotto petrolifero veniva “dirottato” su altri soggetti che facevano parte dell’organizzazione criminale, consentendo l’immissione in commercio di  un gasolio irregolare. Questo perché la sostanza era ottenuta dalla miscelazione dell’olio lubrificante di contrabbando proveniente dall’estero. Tale sistemai fraudolento ha determinato, dal 2011 al 2014, mancati introiti erariali che ammontano in totale ad oltre 20 milioni di euro, tenuto conto complessivamente di tutte le evasioni fiscali.

l sequestri eseguiti in data odierna nei confronti delle persone fisiche e delle società coinvolte nel complesso meccanismo illecito, hanno ad oggetto una consistente parte dei profitti illeciti, per un importo di oltre 9 milioni e mezzo di euro. Inoltre l’autorità giudiziaria ha predisposto il sequestro delle attrezzature, degli automezzi aziendali e di tutti gli altri beni strumentali che sono serviti o sono stati destinati a perpetrare le condotte delittuose e a portare a termine il disegno criminoso, il cui valore si aggira intorno ai 50 milioni di euro.