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Nino D’Angelo: “La mia dura battaglia contro la depressione”

Il 21 giugno Nino D’Angelo raggiungerà un traguardo molto importante, i 60 anni, e per l’occasione festeggerà con la sua amata Napoli in un concerto straordinario che si terrà allo stadio San Paolo sabato 24 giugno. L’artista napoletano ha raggiunto un successo grandioso durante la sua carriera artistica, da ragazzo della curva B è diventato attore e regista, oltre che cantautore e oggi è direttore artistico del prestigioso teatro Trianon.

In occasione del compleanno imminente Il Corriere del Mezzogiorno ha intervistato l’artista che a giugno tornerà nel “sacro luogo” dei napoletani ovvero lo stadio San Paolo: “Amo il calcio come la musica. Per questo voglio fare il concerto della vita, una festa popolare della napoletanità, quasi senza scaletta, a braccio, con tutti i miei successi. Per la gente. Per il trentennale dello scudetto del Napoli. E sul palco chiamerò le persone che fanno parte della mia storia“.

Raccontando tutti gli eventi significativi della propria vita Nino D’Angelo ha ricordato tutti i beni momenti, i periodi di maggior prestigio, ma la vita non è fatta solo di luce, le ombre sono sempre dietro l’angolo e così il cantautore del popolo ha narrato anche di un periodo drammatico e doloroso: “Io non sapevo più chi ero. Da una parte non potevo più continuare a fare la parodia di me stesso col caschetto d’oro, dall’altra rischiando il nuovo, mi aspettavano teatri vuoti. Scoprì che il mondo non era come lo avevo immaginato: mi avevano etichettato, marchiato a fuoco. Sono stato male, ma mi sono ribellato scrivendo canzoni meno superficiali che all’inizio sono state dei grandi insuccessi. Non bisogna avere vergogna di ammettere la depressione è una malattia e va curata non con il conforto degli amici, ma con un bravo medico. Questo lo voglio dire a tutti quelli che ne soffrono: fatevi aiutare, se ne esce. Io non sapevo più chi ero“.