Ha lasciato il posto fisso in banca per dedicarsi alla sua carriera di allenatore e nel giro di vent’anni è riuscito ad arrivare in serie A e in Champions League dopo essere partito dai campetti di Promozione.

Adesso Maurizio Sarri, legato con il Napoli da un contratto fino al 2020 che prevede una clausola nell’estate del 2018 di 8 milioni per strapparlo a De Laurentiis, chiede annuncia, giustamente, di volersi arricchire. In un mondo del calcio dove i campioni vengono pagati fior di quattrini, lui che campione lo sta diventando anno dopo anno fa capire quali sono le sue intenzioni.
Attualmente il tecnico toscano guadagna un milione e mezzo a stagione. Ma nella conferenza stampa alla vigilia dell’ostica trasferta di Torino, regala un titolo niente male ai giornalisti. “Io come Ferguson? Napoli per me è una soddisfazione enorme e dopo Empoli l’unico che ha avuto le palle di prendermi è stato De Laurentiis, gli devo molto ma non riesco a pensare a lungo termine. Io con il calcio non ho guadagnato tanto e nel prossimo contratto mi voglio arricchire, lo voglio fare anche per la mia famiglia. Mi piacerebbe in futuro una esperienza anche all’estero”.
“Da giocatore – conclude il tecnico – ho fatto la miseria. Da allenatore, fino a qualche anno fa ero in serie C ed ho fatto due fallimenti di società. Non mi sono arricchito. Non mi lamento: sarebbe un insulto a chi si alza la mattina alle sei del mattino, ma il prossimo contratto per me sarà importante”.
LA SECCA REPLICA DI DE LAURENTIIS: “SARRI VUOLU PIU’ SOLDI? VEDIAMO PRIMA SE VINCE QUALCOSA”
Sarri dunque potrebbe firmare il contratto della vita con un altro club. A 58 anni, il tecnico toscano resterà sicuramente sulla panchina del Napoli almeno fino all’estate del 2018. Poi bisognerà capire se ci sarà qualche club, italiano o straniero, intenzionato a pagare la clausola di 8 milioni. Non è da escludere, tuttavia, un rilancio da parte del Napoli. Sarri chiede nei prossimi anni di poter guadagnare come i colleghi che lottano per i suoi stessi obiettivi. Stiamo parlando di cifre che partono dai tre milioni di euro a salire, esattamente il doppio di quanto percepisce il toscano attualmente.
