Prima un bigliettino, inviato lo scorso dicembre nel giorno del suo compleanno, con un messaggio piuttosto eloquente: “Devi farti i fatti tuoi“. Poi, quattro mesi dopo, un plico spedito in Tribunale e contenente due proiettili e una nuova minacci scritta su un foglio: “Queste pallottole sono per te e per altri“.

Nuove minacce per il giudice Alfonso Barbarano, presidente della quinta Corte d’Assise, dove da circa un anno è in corso di svolgimento il processo sulla morte di Fortuna Loffredo, la bimba di sei anni morta il 24 giugno del 2014 nel Parco Verde di Caivano, comune in provincia di Napoli, dove essere stata lanciata nel vuoto dai piani alti di un edificio di edilizia popolare.
A riportare la notizia è il quotidiano Il Mattino. Il plico è finito ora all’attenzione della polizia scientifica, guidata dal primo dirigente Fabiola Mancone, nel tentativo di risalire a possibili impronte digitali o ad eventuali tracce lasciate dal mittente.
Omicidio Fortuna, torna a casa (ai domiciliari) Marianna Fabozzi. Cresce la tensione al Parco Verde
Il processo, in corso di svolgimento dopo le indagini condotte dalla procura di Napoli Nord guidata da Francesco Greco, vede imputato Raimondo Caputo, detto Titò, per omicidio e per violenze sessuali nei confronti della bimba e delle figlie della compagna, Marianna Fabozzi. Quest’ultima è accusata di concorso in violenza sessuale a carico delle sue tre figlie perché avrebbe coperto e non denunciato tali violenze. La Fabozzi è anche indagata per omicidio volontario del proprio figlio, il piccolo Antonio Giglio, morto in circostanze anomale. Venne lanciato nel vuoto dallo stesso palazzo un anno prima della morte di Fortuna.
