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Le mani della camorra sulla tangenziale, arrestate 6 persone: favorivano i clan sugli appalti

Imprenditori e camorra, l’unione che fa la forza. Sei arresti in totale, di cui quattro persone finite ai domiciliari ed una soltanto trasportata in carcere. Nel mirino degli inquirenti, Antonio Piccolo imprenditore già detenuto per la vicenda Cpl Concordia. Coinvolti nell’inchiesta anche i suoi figli, Michele e Jolanda, per i quali il gip ha disposto domiciliari con l’accusa di intestazione fittizia di beni aggravata dal metodo mafioso.

Nei guai anche due funzionari della tangenziale accusati di aver manipolato appalti per la realizzazione di opere da un valore complessivo di circa 1,6 milioni di euro, in favore della Cogepi di Casaldipenna. A disporre l’ordinanza di custodia cautelare il Gip del tribunale di Napoli. L’operazione è stata portata a termine dal reparto speciale dei carabinieri, i Ros in collaborazione con gli uomini del Noe, coordinati dalla Dda (Direzione Distrettuale Antimafia).

 

Tutto nasce da inchieste partite nel 2015 e che fanno parte della maxi indagine riguardante la Cpl Concordia. Durante l’operazione i militari hanno anche eseguito un sequestro preventivo di 700mila euro. Il blitz è scattato alle prime ore dell’alba di questa mattina ed ha avuto l’obiettivo di stanare questa commistione tra alcuni personaggi dell’imprenditoria campana con la camorra.

In particolare è coinvolto nella vicenda il clan dei Casalesi la cui influenza criminale agisce sull’intero territorio dell’agroaversano. L’accusa di turbativa d’asta che avrebbe favorito il sodalizio, riguarda i lavori di manutenzione delle gallerie della Tangenziale tra le quali quella denominata Solfatara e del manto stradale.