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Calvarios, che… Passione. I presepi di Pasqua e l’intuizione di un gruppo napoletano

La parola “Presepe”, al solo pronunciarla, ci evoca subito immagini di Gesù Bambino nella mangiatoia, del bue e dell’asino, e poi zampogne, pecore, Magi, pastori… Del Natale insomma. Eppure non è esattamente così. Agli inizi, e per molto tempo, il presepe ha rappresentato “la Bibbia dei Poveri” al pari dei grandi cicli di affreschi delle cattedrali e delle grandi vetrate istoriate, che raccontavano le Sacre Scritture al popolino analfabeta. Sono frequenti, perciò, gli esempi di presepi che raffiguravano altri episodi della vita di Cristo.
In molte chiese tedesche, in particolare in Baviera, si allestiscono presepi durante l’anno (Jahrekrippe) che illustrano episodi relativi alle ricorrenze liturgiche in corso. Ed ecco comparire i Fastenkrippe, i presepi della Passione o della Quaresima. Altri riferimenti interessanti sulle origini dei calvarios sono rappresentati dai “calvaires” bretoni, insoliti monumenti della fede , sorta di vangelo scolpito nella pietra, che costituiscono un’espressione artistica, devozionale e catechetica unica nell’Europa cristiana. Spesso una di queste opere era realizzata “cristianizzando” antichi “menhir” (grossi monoliti eretti dai credenti pagani) che si ergevano solitari nella desolazione della brughiera.
L’arte dei calvari si sviluppò nel corso di un paio di secoli, dal 1450 al 1650 circa, ma la maggior parte di questi furono innalzati dopo l’epidemia di peste del 1598, a ringraziamento per lo scampato pericolo. Ma il fenomeno dei presepi della Passione non è però limitato ai paesi di lingua tedesca: nel corso dei secoli si è ampiamente diffuso nel resto d’Europa. In Spagna, per esempio, ha attecchito in modo notevole. E d’altra parte era impensabile che la passionalità spagnola potesse restare indifferente a d una tematica tanto emotiva. Basti citare le splendide “macchine quaresimali” realizzate da Francisco Salzillo a Murcia nel sec.XVIII . Ancora oggi i “calvarios” sono molto diffusi in Spagna, tanto da giustificare una fiorente produzione di statuine a tema da parte dei suoi valenti artigiani. Anche da noi in Italia le scene della Passione sono già da tempo esposte in allestimenti permanenti e sempre più spesso vengono realizzati in molte chiese in occasione della Pasqua. Non era ancora così quando, poco più di vent’anni fa, furono realizzati nella parrocchia dell’Addolorata di Boscotrecase dal gruppo di presepisti in quegli anni numeroso e attivissimo. Allora le statuine necessarie non si trovavano facilmente e si dovette far ricorso a qualche amico artigiano che le realizzò apposta. Oggi è un po’ più facile reperirle: addirittura è arrivata qualcosa dalla Cina, ovviamente in resina, dal costo più che abbordabile. Sembra incredibile ma, nonostante la provenienza spesso compagna di scarsa qualità, queste statuine arrivano quasi a sfiorare la sufficienza. Con questo miracolo cinese e qualche recupero sono state realizzate nove scene che vanno dall’ingresso di Gesù in Gerusalemme fino alla Resurrezione. I realizzatori sono alcuni dei superstiti del vecchio glorioso gruppo di presepisti e qualche nuovo amico aggiuntosi di recente: Bruno, Francesco, Corrado, Ciro, Tommaso e Pasquale. Buona Pasqua.