“Infatuazione di un amore giovanile” è il titolo di un romanzo, scritto dalla poetessa e compositrice Dora Scialò Giustiniani, pubblicato ad un anno esatto dalla sua scomparsa.
La scrittrice, nonostante le sofferenze della vita: la scomparsa del marito, la perdita prematura della primogenita Fatima e, successivamente, la malattia del secolo che l’ha stroncata in breve tempo, ha avuto la forza di reagire a tanta sofferenza, buttandosi nella realizzazione di questo romanzo, scritto con semplicità ed amore così come era lei.
Dora, nasce quale poetessa sia in rima che in versi, e partecipa a varie manifestazioni artistiche culturali, ricevendo un buon riscontro di critica, sia da parte di molti intellettuali napoletani che di pubblico, tanto da essere insignita di premi letterari ed onorificenze per la realizzazione dei suoi lavori.
Si trasferisce a Pozzuoli e, nella sua casetta che affaccia sul Tempio di Serapide, ha l’ispirazione per la realizzazione del suo primo ed unico romanzo, che racconta una storia vera, ambientata a Napoli, negli anni ’60, dove dopo il dopoguerra erano ancora insiti retaggi culturali medioevali, tanto da non consentire un matrimonio tra due giovani di diversa estrazione sociale, culturale ed economica.
E’ solo grazie alla professoressa Carmela Politi Cenere, a cui Dora prima di morire aveva affidato il suo lavoro, che oggi possiamo leggere un romanzo che suscita intense emozioni e che vuol essere da monito a non ricadere in quegli stessi errori.
Molto toccante la dedica scritta dalla figlia Carmen, che con il fratello Savio, ha avuto la fortuna di avere una mamma dotata di grande umiltà e semplicità, ricca di amore per il prossimo e per la vita tanto d’essere rimasta nel cuore di tutti coloro che l’hanno conosciuta.