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Camorra, mazzata al clan Moccia: sequestro da 10 milioni al boss. Sigilli alla villa ‘presidenziale’ [VIDEO]

Villa ‘presidenziale’, terreni, auto, conto correnti e attività commerciali. La polizia ha eseguito questa mattina un ingente sequestro di beni, tutti riconducibili alla famiglia camorristica dei Moccia, attiva nella provincia a nord di Napoli e in particolare nel comune di Afragola.

Nell’ambito di una complessa attività di indagine di natura patrimoniale, gli agenti della sezione Misure di Prevenzione Patrimoniali della Questura di Napoli, hanno dato esecuzione al decreto di sequestro beni, ai sensi della normativa antimafia, emesso dal Tribunale di Napoli — Sezione Misure di Prevenzione – nei confronti di Luigi Moccia, 60enne napoletano, elemento apicale del Clan Moccia attivo ad Afragola, Casoria, Arzano e nei comuni limitrofi. Il valore dei beni sequestrati è di 10 milioni di euro.

IL MODUS OPERANDI – Tale procedimento, come emerge dalla lettura del provvedimento cautelare che ha trovato conferma anche in sede di impugnazione, è relativo a un’indagine avente ad oggetto le ingerenze del Moccia in attività imprenditoriali in territorio laziale ed a Napoli compiute per agevolare il clan di appartenenza. Il 60enne effettuava fittizie intestazioni a soggetti terzi, al fine di dissimulare la provenienza delle somme utilizzate per effettuare gli investimenti in società laziali ed in un’attività alberghiera napoletana e di eludere le disposizioni in materia di prevenzione.

Atti giudiziari emessi in tale ultimo procedimento hanno ribadito ulteriormente l’esistenza del clan Moccia, ripercorrendo i molteplici provvedimenti giudiziari che lo hanno riguardato nel corso degli ultimi decenni e confermando l’esistenza di vastissime disponibilità finanziarie in capo alla famiglia Moccia che, al fine di diversificare gli investimenti e, verosimilmente, anche evitare indagini patrimoniali, intendeva spostare i propri interessi imprenditoriali su Roma.

IL QUESTORE DE IESU: “TOGLIERE LORO OSSIGENO” – “Bisogna colpirli in questo modo, togliendogli ossigeno” commenta Antonio De Iesu, questore di Napoli da poche settimane. “Il loro unico obiettivo è quello di accumulare patrimoni e ricchezze finalizzate al reinvestimento in attività illecite. Questo incide anche sulla concorrenza imprenditoriale, economica, e inquina la parte sana dell’economia. Queste indagini dunque sono un punto fondamentale della attività”.

CLAN ATTIVO DA DECENNI – Il clan Moccia, organizzato con struttura piramidale rappresentata al vertice da Anna Mazza (la cosiddetta “vedova Moccia”), dai suoi figli maschi Angelo, Luigi ed Antonio e dal genero Filippo Iazzetta, ha una struttura rigorosamente verticistica e una composizione familiare.

Ha imperversato nelle zone di Afragola e territori limitrofi sin dai primi anni ’80, assumendone il “controllo” criminale e gestendo le tipiche attività delinquenziali, in particolare le estorsioni alle imprese che avevano ottenuto appalti pubblici.

Camorra, duro colpo al clan Moccia: maxi-sequestro beni al boss

IL CURRICULUM DI LUIGI MOCCIA – E’ considerato dagli investigatori un soggetto di “allarmante pericolosità sociale”, sia per l’efferatezza e solidità del clan di appartenenza, sia per il ruolo apicale rivestito nell’organigramma del sodalizio, svolto con continuità anche in costanza dei periodi di carcerazione subiti. L’uomo registra numerosi precedenti penali per associazione per delinquere di tipo mafioso, tentato omicidio, violazione legge armi, corruzione di pubblico ufficiale, rapina, lesioni, ricettazione ed evasione.

Moccia è stato già destinatario di un decreto applicativo della misura di prevenzione nell’anno 1988, poi annullato il 5 luglio 1990. Il 12 aprile 1995 il Tribunale di Napoli – Sezione Misure di Prevenzione – aveva emesso un nuovo decreto applicativo di misura di prevenzione personale nei confronti di Moccia con obbligo di soggiorno per cinque anni, divenuto successivamente definitivo. A seguito di reiterate interruzioni cagionate dai periodi detentivi del sottoposto, l’applicazione della misura ha poi avuto termine in data 23 dicembre 2011. Il provvedimento applicativo ripercorreva la condotta di vita di Luigi Moccia sottolineandone la stabile dedizione al crimine ed il costante inserimento nell’organizzazione criminale di famiglia.

Attualmente Moccia è indagato in un procedimento penale istruito presso il Tribunale di Roma per plurime ipotesi del delitto (art. 12 quinquies comma 1 Legge 356/1992, aggravato dall’art. 7 Legge 203/91), commesse in Roma e Napoli negli anni 2012 e 2013.

I BENI CONFISCATI – Il decreto del Tribunale di Napoli, emesso in accoglimento di un’articolata proposta del Questore di Napoli, formulata a seguito di complessa e prolungata attività investigativa svolta dalla sezione Misure di Prevenzione Patrimoniali, ha disposto il sequestro dei seguenti beni immobili, mobili, societari e finanziari nella disponibilità del Moccia, in ragione dell’accertata incongruenza dei redditi fiscali dichiarati rispetto alle acquisizioni patrimoniali:

  1. Esteso complesso abitativo costituito da terreno di are 5,40 (540 mq.), un villino e tre appartamenti, per complessivi circa 40 vani, ubicato in Afragola (Na), via Rossini nr. 8-12.
  2. Tre appartamenti ed un garage ubicati in Afragola, via Gramsci nr. 9.
  3. Un terreno di 215 metri quadi ubicato in Afragola, via Amendola nr. 108.
  4. Un magazzino ubicato in Afragola, via Amendola nr. 108.
  5. Due terreni adibiti a coltivazione agricola della metratura complessiva di 42.580 metri quadri, ubicati in agro di Acerra (Napoli), località Ponte di Casolla.
  6. Varie unità immobiliari distribuite su più livelli ubicate in Napoli alla via S. Pietro ad Aram (zona Stazione Centrale), aventi destinazioni d’uso commerciale di tipo alberghiero, allocate all’interno dell’Hotel San Pietro (già sottoposte a sequestro preventivo nell’ambito del descritto procedimento istruito presso il Tribunale di Roma)
  7. Totalità delle quote ed intero patrimonio aziendale della “GENI S.R.L.”, società attiva nel settore del commercio all’ingrosso di prodotti alimentari, con sede a Roma, alla via Caio Canuleio (anch’essa già sottoposta a sequestro preventivo nell’ambito del procedimento istruito presso il Tribunale di Roma.)
  8. Ditta individuale con sede fiscale in Roma e luogo di esercizio in Afragola, alla via Cinquevie nr. 48, operante nel settore dei servizi di sostegno alle imprese.
  9. Nove auto-motoveicoli, intestati a persone fisiche e giuridiche.
  10. Vari rapporti finanziari (bancari e postali) intrattenuti presso Poste Italiane e banche di interesse nazionale , materialmente radicati in Roma, Salerno ed Afragola.