Nei giorni dell’esodo dei napoletani a Madrid per l’attesissima sfida tra Real e Napoli, in città capita di incontrare una coppia di turisti spagnoli impressionata dalla “malattia calcistica dei napoletani”.
Jose Maria, detto ‘Chema’, originario di Madrid ma residente a Salamanca, città situata a 220 chilometri a nord della capitale, ha visitato Napoli per quattro giorni, da venerdì a lunedì, prima di ripartire questa mattina per la Spagna. “Abbiamo visto il centro storico, i musei più importanti, gli scavi di Pompei, il lungomare e poi anche Frattamaggiore perché siamo ospiti di un napoletano che vive a Madrid”. Chema ha 40 anni e fa il commercialista. Tifa Real Madrid da sempre ma va poco allo stadio Bernabeu perché “i biglietti del Real costano davvero troppo. Non si possono pagare 70 euro per vedere una partita di calcio”.
Ci conosciamo seduti a un tavolo della trattoria Nennella, meta quasi obbligatoria per i turisti che vogliono gustare la cucina tipica napoletana. E’ in città da 4 giorni ma gli sono bastate davvero poche ore per capire che i napoletani “se vuelven locos por el futbol (impazziscono per il calcio)”.
Che impressione hai avuto della nostra città?
E’ bella ma troppo caotica. Non sono abituato venendo da una piccola cittadina.
Cosa ti ha colpito di più?
La vostra malattia per il calcio. E’ quasi una ragione di vita per voi. Certo, siamo arrivati in città nei giorni dove si parla solo della partita di Madrid. Appena hanno capito che siamo spagnoli e tifosi del Real siamo stati “costretti” a parlare di futbol.
Voi madridisti come la vivete?
Siamo abituati a gare del genere. Per noi le sfide serie sono quelle con il Barcellona in Spagna e quelle della Champions. Anzi la Liga de Campeones è da sempre il nostro vero campionato.
Quest’anno il campionato sembra alla portata…
Abbiamo un buon vantaggio ma il Barcellona non muore mai. Loro hanno Messi, Suarez…
Voi però avete Cristiano Ronaldo, fresco di pallone d’Oro.
Ti dico la verità: a Madrid la maggior parte dei tifosi odia Cristiano Ronaldo. Sembra strano ma è così. Fa tanti gol ma non ci entusiasma. Noi siamo abituati da sempre a vincere e giocare un gran calcio. In Spagna il gran calcio lo gioca il Barcellona, lo gioca Leo Messi. Secondo la nostra filosofia calcistica, il nostro modo di intendere il futbol, c’è un abisso tra i due.
Possibile che siete capaci di criticare anche uno come Ronaldo?
Possibilissimo. Ti ripeto, noi tifosi del Real siamo abituati bene. Giocatori come Ronaldo, che ora ha anche 32 anni, hanno stancato il pubblico del Bernabeu. Per questo viene spesso fischiato nonostante i gol che segna. Così come non ci emozionato Benzema e Morata, giocatori non da Real Madrid.
Scusa, c’è qualcuno che ti piace?
Certo. Impazzisco per Modric. Ha una classe cristallina. Poi ammiro la caparbietà e la tenacia di Carvajal. Ma l’idolo assoluto resta Sergio Ramos. Sei stiamo in difficoltà ci pensa lui con un gol nel finale.
Il Napoli al Bernabeu come lo vedi?
Se non vi tremeranno le gambe, visto che 80mila persone in questo stadio fanno un certo effetto, può uscire a testa alta. Magari con una sconfitta di misura.
Il Real ha diverse assenze, non sei preoccupato?
Sono preoccupato più per la Liga. In Champions la musica cambia e anche i nostri avversari subiscono psicologicamente la nostra forza.
La chiacchierata calcistica finisce ‘grazie’ all’entrata in scena della pasta e patate di Nennella. Chema ne assaggia un cucchiaio, poi emozionato si rivolge alla moglie: “Està fatal”.