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Listopoli, Antonio Marciano: “Il PD campano va rivoltato come un calzino”

C’è grande scompiglio all’interno del Partito Democratico napoletano. Allo scandalo delle primarie cittadine, in cui alcune persone furono sorprese a dare monete fuori dai seggi, si somma l’inchiesta che gravita attorno alla lista civica “Napoli Vale a sostegno della candidata PD a sindaco di Napoli, Valeria Valente, in cui figurano 9 persone inserite a loro insaputa. Un ex consigliere comunale, Salvatore Madonna, che si è appena autosospeso dal PD, è il primo iscritto al registro degli indagati per violazione della legge elettorale.

Listopoli, Antonio Marciano: "Il PD campano va rivoltato come un calzino"

Il risultato è un vuoto all’interno del PD napoletano, che considerata l’ultima sconfitta elettorale alle amministrative di Napoli, versa in una crisi da cui non sarà facile uscire. Per questo motivo Antonio Marciano, consigliere regionale PD in Campania, così come altri componenti del partito, spingono affinché si riparta per ricostruire un movimento in grado di guardare al futuro.

Listopoli è l’ultimo segnale del caos che c’è all’interno del PD napoletano e campano, cosa sta accadendo?
Poteva essere anticipata ed evitata, se si fossero affrontati prima i problemi che riguardano il PD campano. C’è una parte di questo partito, di cui io faccio parte, che ha posto il problema all’indomani della sconfitta, credendo che fosse giusto commissariare il partito. Bisognava avere un breve ma forte commissariamento di due livelli di direzione politica, di Napoli e della Campania, soprattutto dopo le sconfitte pesanti subite in Campania. E’ un quadro desolante del livello di organizzazione di questo partito. L’abbiamo detto per tempo, purtroppo inascoltati a Napoli e anche a Roma, quindi, la valanga è diventata qualcosa di inarrestabile“.

Quali sono, se ci sono, le responsabilità di Valeria Valente?
Le responsabilità sono di chi dirige una macchina, che è complicata, ma non più di quella che c’è in ogni elezione, è una materia che conosciamo tutti, chi si candida alla guida di una grande città, conosce l’affanno organizzativo, a cui si somma quello politico, da affrontare. C’è una grande responsabilità politica legata a Valeria è evidente e ora la stanno riconoscendo tutti, anni di disorganizzazione, però, non possono essere scaricati così“.

Francesco Nicodemo ha detto che Valeria Valente dovrebbe dimettersi, secondo lei cosa dovrebbe fare?
Spetta a lei scegliere cosa fare. Siamo dinanzi a una rottura della credibilità del partito nei confronti della città e della comunità. Rispetto a come si debba agire in questo momento, faremo un’assemblea in cui discuteremo di tutto, delle ultime vicende come questa, c’era e c’è ancora il bisogno di rivoltare come un calzino questo Partito Democratico“.

Antonio Bassolino ha detto che il PD a Napoli non ha una testa, cosa bisogna fare per risollevare le sorti del partito prima in città e poi in Campania?
Bisogna ridargli una testa, perché se non dai una testa ad un partito che è fatto di pensiero e di azione, resta inerme. E questa responsabilità richiama le colpe del gruppo dirigente nazionale, che in queste ore è troppo silente rispetto a tutto quello che sta accadendo. Non abbiamo visto un gesto, rispetto al lanciafiamme di cui si parlò dopo le amministrative napoletane, non una parola. Basti pensare che la prima riunione di direzione è stata fatta 8 mesi dopo il dato amministrativo, nel frattempo ci sono stati molti cambiamenti, siamo apparsi antistorici“.