Sono state le dichiarazioni di Anna Carrino, collaboratrice di giustizia e moglie di Francesco Bidognetti, il fondatore, insieme a Francesco Schiavone detto Sandokan, del clan dei Casalesi, a fornire agli investigatori elementi utili per arrestare le figlie Katia e Teresa e la nuora.
Duro colpo alla nuova generazione del potente clan casertano, fazione Bidognetti, inferto oggi dal personale del Centro Operativo della Direzione Investigativa Antimafia (Dia) di Napoli, della Squadra Mobile della Questura di Caserta, del Gruppo della Guardia di Finanza di Formia e della Compagnia Carabinieri di Casal di Principe. Notificate, tra Casal di Principe, Parete, Formia, e L’Aquila, 31 ordinanze di custodia cautelare, emesse dal gip del Tribunale di Napoli – su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli – ad altrettante persone ritenute appartenenti al clan dei casalesi, ed, in particolare, all’agguerrita famiglia Bidognetti, attiva nell’intera provincia di Caserta e nel basso Lazio.
I REATI – Le accuse vanno, a vario titolo, dai reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, ricettazione ed estorsione, delitti, questi ultimi, aggravati dal metodo mafioso. L’operazione ha riguardato, da una parte, alcune vicende delittuose riguardanti le attività illecite poste in essere dagli appartenenti alla famiglia Bidognetti, dall’altro alcune vicende estorsive commesse da affiliati militari del clan, operanti sul territorio.
IN MANETTE FIGLIE E NUORA DEL BOSS – Grazie alle dichiarazioni dei pentiti (tra cui la madre Anna Carrino) e alle attività di intercettazione, oltre alle testimonianze – ottenute non senza difficoltà – delle vittime, le indagini hanno consentito di raccogliere gravi elementi di prova a carico delle figlie e della nuova dello storico capo e fondatore (insieme a ‘Sandokan), del clan dei Casalesi, Francesco Bidognetti, alias ‘Cicciotto e mezzanotte’, raggiunto in carcere, dove è detenuto in regime di 41 bis, dalla misura cautelare. Tra gli arrestati le figlie Katia, 34 anni, e Teresa, 26 anni, entrambe incensurate. La prima è finita in carcere, la seconda ai domiciliari perché in stato di gravidanza. In carcere anche la nuora Orietta Verso, 42enne incensurata, moglie di Raffaele Bidognetti, detto ‘o Puffo, già detenuto e secondogenito del boss.
DIRETTIVE DAL CARCERE- Le tre donne, in cambio di uno stipendio mensile, si occupavano della gestione economica del clan dopo gli arresti dei ‘loro’ uomini. Dalla distribuzione degli stipendi ai componenti della famiglia, all’assistenza economica e legale offerta ai familiari in carcere, passando per la veicolazione di direttive e comunicazioni ‘da e per’ il carcere al sostentamento, anche grazie a posti di lavori, dei familiari dei vari affiliati.
“I CASALESI NON SONO FINITI” – “Non bisogna mai abbassare la guardia – ha ammonito il procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli durante la conferenza stampa tenuta questa mattina in Procura. “I Casalesi non sono finiti e le nostre attività lo hanno dimostrato” ha aggiunto.