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Omicidio Renato Di Giovanni: la curva B non canta e non ci sono bandiere

Era un tifoso del Napoli Renato Di Giovanni, il ragazzo di 20 anni ucciso in un agguato in via Epomeo lo scorso venerdì intorno alle 12.15. Era un ex promessa della squadra azzurra perché aveva giocato con la Primavera Under 19 qualche anno fa. Oggi, durante il match Napoli – Palermo, a pochi giorni dall’omicidio, la curva B non canta in ricordo di Renato: in segno di lutto non si fanno cori e non ci sono bandiere. Oltre che frequentare assiduamente la curva il 20enne era anche molto amico di uno storico capo ultras.

Qualche giorno fa, Gennaro Tutino, attaccante del Napoli in prestito ha scritto un messaggio di cordoglio per il ragazzo, suo compagno di squadra ai tempi della Primavera e assiduo tifoso con presenza fissa in curva B: “Mi ricordo l’ultima partita allo stadio in Curva B, la tua amata curva. Quante partite insieme. Ogni volta che salirò quelle scale il mio cuore e la mia testa penseranno a te. Avrò sicuramente un ricordo positivo amico mio. Ti si leggeva negli occhi che amavi essere lì ed era la tua più grande passione. Ti voglio ricordare così. Renatino ti voglio bene“.

OMICIDIO RENATO DI GIOVANNI: IL MOTIVO DELL’AGGUATO

Le indagini si stanno muovendo sulla pistaa dello spaccio di droga, del possibile sconfinamento del giovane sottoposto del clan Vigilia contrapposto al clan Sorianiello.