Voce di Napoli | Navigazione

Inaugurato a Portici il Centro tartarughe marine più grande del Mediteranneo

Solo due giorni fa, esattamente il 20 gennaio 2017, ha aperto i battenti, a Portici, grazie alla collaborazione tra la Stazione Zoologica Anton Dohrn e la Regione Campania, il Centro ricerche tartarughe marine e Osservatorio del golfo di Napoli, in assoluto il più grande del Mediterraneo. Un altro primato che inorgoglisce tantissimo il capoluogo campano e i suoi cittadini. La struttura si trova a Portici, nei locali dell’ex Macello Borbonico che è stato concesso in comodato ventennale dal Comune.

Sono stati spesi oltre 1,3 milioni di euro per acquistare sia le attrezzature scientifiche che le vasche ma ne è valsa assolutamente la pena. Il Centro, infatti, è dotato di un ambulatorio, di una sala operatoria, di strumenti all’avanguardia per le radiografie e di laboratori ben attrezzati per le analisi ambientali, oltre che di una ricca esposizione didattica. Per non parlare poi della nursery per i cuccioli! Nulla, insomma, è stato lasciato al caso. E non si tratta di una coincidenza visto che l’obiettivo principe è quello di trasformare la struttura in un luogo di ricerca e divulgazione scientifica per l’intero Paese.

Per ora la struttura di 600 mq coperti e di oltre 7.000 mq scoperti ospita Ottavia, salvata da morte certa grazie a un provvidenziale e delicatissimo intervento chirurgico, e Michi di appena tre mesi di vita, nata lo scorso 31 ottobre sulla spiaggia di Pisciotta. Come dimenticare poi Oceania, l’ultima arrivata, chiamata così in omaggio al nuovo film di animazione della Disney. Tutte loro, prima o poi, ritroveranno la libertà. Intanto si godono un luogo sicuro da dove poi ‘poter spiccare il volo’ in tutta sicurezza.

Intanto l’iniziativa ha incontrato ampi consensi sia da parte dei cittadini che degli addetti ai lavori i quali, a partire dal 20 gennaio in poi, avranno l’opportunità di poter ammirare il più grande centro del Mediteranno per imparare a conoscere, più da vicini, i problemi ambientali che affliggono il nostro mare e le tartarughe che lo popolano.