La polizia sta eseguendo 5 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dall’autorità giudiziaria a carico degli appartenenti al cartello camorristico degli Scissionisti, attivi nell’area nord di Napoli, ritenuti responsabili dei reati di omicidio, tentato omicidio, porto e detenzione illegale di armi, reati aggravati dal metodo mafioso.
Le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia, svolte dalla Squadra Mobile, hanno fatto piena luce sulle responsabilità individuali e le dinamiche criminali sottese all’omicidio di Antonio Landieri, disabile, vittima innocente della criminalità organizzata ucciso a Scampia il 6 Novembre 2004. Gli arrestati sono Cesare Pagano (boss degli Scissionisti, insieme a Raffaele Amato, detenuto al 41 bis), Giovanni Esposito, Gennaro Notturno, Davide Francescone e Ciro Caiazza.
Antonio aveva 25 anni e viveva nel rione ‘Sette Palazzi’ quando venne ucciso con due proiettili alla schiena in un agguato avvenuto nel rione in cui abitava durante la cruenta faida di Scampia. Venne scambiato, insieme ai suoi cinque amici, per un gruppo di spacciatori del rione, affiliati al clan avversario. I suoi compagni riuscirono a scappare e vennero feriti alle gambe, Antonio, invece, a causa della sua difficoltà motoria dovuta a una malformazione che ebbe alla nascita, era su una sedia a rotelle e non ebbe modo di mettersi in salvo.