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Più Italia in Europa, Antonio Tajani è il nuovo presidente dell’Europarlamento

Dopo Mario Draghi alla presidenza della BCE e Federica Mogherini come Alta rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza, l’Unione Europea si caratterizza per essere ancora di più italiana: Antonio Tajani succede a Martin Schulz e diventa il nuovo presidente dell’Europarlamento.

Che un italiano assuma tale incarico era scontato visto che l’avversario dell’ex portavoce di Forza Italia era il Dem Gianni Pittella. Quest’ultimo correva per i Socialisti e Democratici che sono il secondo gruppo parlamentare più grande, dietro proprio il Partito Popolare Europeo di cui fa parte Tajani.

La sfida tra i due candidati è stata molto intensa per due motivi: il primo è relativo alla vittoria data per scontata (considerata la maggioranza parlamentare e quindi numerica dei popolari), ma arrivata all’ultimo voto, di Tajani. Il secondo riguarda la rottura degli equilibri politici all’interno del parlamento europeo, considerato che il fondatore di Forza Italia, ha necessitato per vincere dei voti dei liberali dell’ALDE che hanno ritirato la candidatura del loro leader Guy Verhofstadt.

Infatti che il ruolo di presidente spettasse ad un esponente del PPE era una consuetudine dovuta ad una regola esistente ma non scritta: l’equilibro politico tra le varie cariche dell’istituzione europea. Dopo il tedesco e socialista Schulz, lo scranno sarebbe dovuto andare di diritto ad un candidato popolare. Ai socialisti sarebbe rimasta la Mogherini e poi una poltrona per il futuro presidente della Commissione Europea o del Consiglio Europeo, oggi presieduti da Jean-Claude Junker Donald Tusk entrambi membri del Partito Popolare.

Invece la candidatura di Pittella ha stravolto questo accordo ufficioso ma allo stesso tempo, ha reso più frizzante e vera la battaglia politica che ha consentito a Tajani di diventare il nuovo presidente dell’Europarlamento. È comunque molto probabile che il prossimo presidente della commissione o del consiglio sarà un socialista.

Tajani è stato il fondatore insieme a Silvio Berlusconi di Forza Italia per diventarne in seguito portavoce. Un passato da giornalista come corrispondente per Il Giornale, fino alla sfida per il Campidoglio, persa, contro Walter Veltroni. Poi l’avventura da eurodeputato che lo ha portato a diventare vice presidente della Commissione Europea, fino al grande risultato ottenuto grazie alla conquista di questa carica importante e di prestigio.

Adesso, visto il contesto storico in cui versa l’Unione Europea, per Tajani ci sarà sicuramente molto lavoro da fare e le sfide che aspettano l’ex giornalista non saranno affatto facili. Tuttavia il curriculum di tutto rispetto e l’alta considerazione politica che i suoi colleghi hanno di lui, renderà questo percorso più semplice e agevole. Del resto, se come secondo italiano (dopo Emilio Colombo dal 1977 al 1979) è stato scelto un fedelissimo dell’ex Cavaliere che diede del kapò proprio al predecessore di Tajani, rischiando un grave incidente diplomatico, un motivo dovrà pur esserci.