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Dema, diventa partito e punta al nazionale: il 2017 è l’anno dei sindaci

Dema è una forza politica a tutti gli effetti che può puntare anche ad altri scenari. Non escludiamo la partecipazione alle prossime elezioni politiche“, così, durante un’intervista rilasciata al Corriere del Mezzogiorno, il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris ha svelato gli obiettivi del suo movimento politico: Dema.

Tuttavia il primo cittadino arancione esclude (almeno per ora) un suo disimpegno da Napoli: “Sono e resto il sindaco di questa città per tutto il secondo mandato. Se andrò a Roma o punterò alla regione? Per ora sono sindaco e ho molto lavoro da fare a Palazzo San Giacomo“.

Dema, diventa partito e punta al nazionale: il 2017 è l'anno dei sindaci

Così il 2017 si manifesta come l’anno dei sindaci. De Magistris a Napoli sta coltivando e concretizzando la sua politica. Il primo cittadino non ha rivali se non su altri piani istituzionali (il governatore della regione Campania Vincenzo De Luca) e i grandi numeri legati al turismo conferiscono dei forti punti di vantaggio a Dema.

Nel frattempo a Milano accade che il precedente sindaco Giuliano Pisapia sta cercando di sviluppare un nuovo soggetto di sinistra che possa fungere da spalla per un prossimo esecutivo. Mentre l’attuale primo cittadino che “abita” a Palazzo Marino, Giuseppe Sala si è auto sospeso dalle sue funzioni a causa della ricezione di un avviso di garanzia. Questa abile mossa politica ha tenuto a bada i giustizialisti, dando voce ai garantisti che hanno chiesto a gran voce il ritorno al lavoro di Sala.

Roma, il neo sindaco eletto Virginia Raggi, è bersagliata dalle inchieste giudiziarie e dalle contraddizioni del Movimento 5 Stelle che proprio dopo la bufera che ha investito la capitale, ha rilasciato un nuovo Codice Etico che è impregnato, “incredibilmente”, di garantismo.

Dema, diventa partito e punta al nazionale: il 2017 è l'anno dei sindaci

NapoliMilano Roma, il Sud, il Nord e il Centro. La capitale del Mezzogiorno, quella dell’economia e la sede delle principali istituzioni politiche del paese. Tutte e tre le città sono un feroce banco di prova per il futuro dell’Italia.

Napoli è l’avanguardia del movimento arancione che pian piano prova ad abbandonare i toni populistici per indossare una veste, più istituzionale, con lo scopo di creare un nuovo polo politico, alternativo ai partiti tradizionali e ai 5 Stelle.

Milano ha un sindaco manager che ha sfidato con un’abile mossa da giocatore di scacchi il fronte giustizialista, ribaltando completamente la prospettiva: l’avviso di garanzia non è sicuramente un ammissione di colpa ma non è nemmeno un automatico documento di assoluzione. Inoltre Sala rappresenta uno dei pochi baluardi del Partito Democratico.

Roma è la prova del 9 per i 5 Stelle. Un fallimento nella capitale potrebbe avere delle gravi conseguenze sul piano nazionale. Per ora il Movimento appare di nuovo compatto attorno alla Raggi con Beppe Grillo che ha proclamato il nuovo codice etico per i grillini. Ma quanto durerà questo momento di Pax Romana?