Voce di Napoli | Navigazione

Meningite, i 30 casi in Campania del 2016 e i sintomi a cui fare attenzione

La meningite è una malattia del sistema nervoso centrale, generalmente di origine infettiva, caratterizzata dall’infiammazione delle meningi (le membrane protettive che ricoprono l’encefalo e il midollo spinale). Qualora l’infiammazione coinvolga anche il parenchima cerebrale, si definisce meningoencefalite.

LE CAUSE – La meningite può essere causata da batteri, virus o altri microrganismi. Può essere anche classificata a seconda del suo andamento in acuta, subacuta o cronica. La gravità di una meningite è molto variabile: da forme asintomatiche o subcliniche, a episodi fulminanti che mettono a rischio immediatamente la vita, e si configurano come emergenze mediche.

I SINTOMI – Il quadro clinico di una meningite acuta si fonda sulla classica triade costituita da febbre, cefalea e rigidità nucale; a questi sintomi si aggiungono, con diversa frequenza, contratture muscolari, vomito a getto, alterazioni dello stato di coscienza, incapacità di tollerare la luce (fotofobia) e i rumori (fonofobia), convulsioni. La sintomatologia varia in base all’agente causale e alla velocità di insorgenza e allo stato del paziente. Nei bambini piccoli possono essere presenti solo alcuni sintomi aspecifici, come irritabilità e sonnolenza.

DIAGNOSI E CURA – La diagnosi della meningite trova il suo cardine nell’analisi chimico-fisica e microbiologica del liquido cefalorachidiano, il fluido racchiuso tra le meningi e il sistema nervoso centrale, che può essere prelevato con l’esecuzione di una puntura lombare e l’inserimento di un ago nel canale vertebrale.

Il trattamento usuale per la meningite acuta è la somministrazione precoce di farmaci antibiotici e, talvolta, antivirali. In alcune situazioni si può anche ricorrere alla somministrazione di corticosteroidi per prevenire i danni derivanti dalla risposta infiammatoria. Una meningite batterica non trattata prontamente può essere letale, o può portare a gravi conseguenze permanenti, come sordità, epilessia, idrocefalo e deficit cognitivi. Alcune forme di meningite, come quelle causate da meningococchi, Haemophilus influenzae di tipo B, pneumococchi o da virus della parotite, possono essere prevenute con le apposite vaccinazioni.

Meningite, i 30 casi in campania del 2016 e i sintomi a cui fare attenzione

I CASI DI MENINGITE IN CAMPANIA DEL 2016 – Come riportato da Il Mattino, sono trenta i casi di meningite (quasi tutti di origine batterica e da meningococco) trattati in pronto soccorso e curati presso la rianimazione infettivologica del Cotugno nel corso del 2016. Di questi nessuno è stato mortale. Almeno due i casi invece, trasferiti da altre strutture e già in condizioni disperate, che non ce l’hanno fatta ma si tratta di situazioni ormai compromesse sul piano clinico che non offrivano molte speranze.

Un successo clinico da attribuire ad un particolare protocollo che abbiamo nesso in atto e che si avvale di una tempestiva diagnosi correttamente inquadrata dal punto di vista microbiologico“, ha affermato Forentino Fragranza, dirigente medico del Cotugno. La struttura ospedaliera è all’avanguardia dal punto di vista delle strutture per quanto riguarda la cura della meningite. Inoltre quando si sono verificati casi in altre regioni, sono stati attivati dei canali di comunicazione con le altre strutture ospedaliere italiane. In questo modo il lavoro di prevenzione e cura è stato svolto in coordinazione su tutto il territorio nazionale.

Franco Faella, uno dei maggiori esperti e studiosi del fenomeno, ha evidenziato l’importanza del vaccino: “Il vaccino copre 23 sierotipi differenti e ha una buona efficacia nei confronti del 90% dei pneumococchi e va bene per adulti e bambini più grandi. C’è poi il vaccino coniugato, con 13 sierotipi, che ha un’ottima efficacia nei confronti del 70-80% dei pneumococchi da utilizzare per i bambini più piccoli (da 2 a 24 mesi). La protezione immunologica dura molti anni. Infine esiste il vaccino contro il Meningococco B, il nemico più temibile, consigliata per tutti“.