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Costituzione, domani si vota il referendum: ecco cosa dice la riforma

Finalmente ci siamo, domani si vota per il referendum relativo la riforma costituzionale. Dopo che il provvedimento legislativo ha passato l’esame in Parlamento, il Premier Matteo Renzi e il suo esecutivo, hanno convocato la consultazione popolare confermativa.

Sono stati mesi di campagna elettorale, polemiche e scontri politici. Il tema del referendum è stato spesso utilizzato per strumentalizzare i conflitti tra e all’interno dei partiti. Il responso del popolo dirà chi ha avuto ragione e quale direzione prenderà il nostro paese.

Costituzionale, domani si vota il referendum: ecco cosa dice la riforma
Il quesito referendario su cui dovranno esprimersi i cittadini

SUPERAMENTO DEL BICAMERALISMO PERFETTO – 

● La Camera dei Deputati sarà l’unico ramo ad esercitare pienamente la funzione legislativa e a votare la fiducia al Governo;

● Il Senato diventerà il Senato delle Regioni e sarà l’organo rappresentativo delle autonomie territoriali, i suoi componenti saranno ridotti da 315 a 100;

● Dei 15 giudici della Corte Costituzionale, due saranno eletti dalla Camera e tre dal Senato;

● La Seconda carica dello Stato sarà il Presidente della Camera e non quello del Senato; nel caso in cui il Presidente della Camera svolta le funzioni di supplenza, spetterà al Presidente del Senato convocare il Parlamento in seduta comune.

NUOVO SENATO –

● Il Metodo di selezione dei Senatori: secondo l’articolo 2 della Riforma, 95 senatori saranno ripartiti secondo il peso demografico delle Regioni. Al momento delle elezioni regionali, gli elettori dovranno indicare anche chi fra i consiglieri regionali dovrà rappresentare l’istituzione al Senato una volta eletto;

● Il Consiglio Regionale dovrà eleggere i senatori tra i quali dovranno esserci anche i 21 sindaci. In totale tra i rappresentanti delle istituzioni 74 saranno consiglieri regionali e 21 sindaci;

Durata del mandato al Senato: La carica di senatore sarà collegata al mandato di amministratore locale: la scadenza quindi sarà collegata solo ed esclusivamente al mandato di consigliere regionale o di sindaco;

● Le funzioni del Senato: A Palazzo Madama si potranno esprimere pareri sui disegni di legge e proporre modifiche che non saranno però vincolanti per la Camera. Il Senato parteciperà alle elezioni del Presidente della Repubblica, dei giudici del Consiglio Superiore della Magistratura e dei giudici della Corte Costituzionale;

● I Senatori scelti dal Presidente della Repubblica dureranno incarica 7 anni e non saranno più senatori a vita;

● Il Senato avrà mansioni legislative solo per la ratifica di trattati internazionali, per eventuali altre modifiche della costituzione e per il voto di amnistia e indulto.

ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA –

Per eleggere il Presidente sarà necessario il Parlamento in seduta congiunta ma sarà diverso il quorum: nei primi quattro scrutini saranno necessari i due terzi dei componenti, dal quinto scrutinio serviranno i tre quinti e dal nono basterà la maggioranza assoluta.

RIFORMA DEL TITOLO V (RAPPORTO TRA STATO E REGIONI) –

Visto l’alto tasso di conflittualità registratosi davanti alla Corte Costituzionale sulle competenze legislative tra Stato e Regioni dovuta alla riforma del Titolo V della Costituzione, la riforma riporta delle competenze in mano allo Stato.

Energia, Infrastrutture Strategiche e il Sistema nazionale di Protezione Civile torneranno competenze esclusive dello Stato.
La Camera potrà legiferare su materia di competenza regionale nel caso in cui si accerti la necessità di tutelare l’unità economica, giuridica e gli interessi nazionali.

Verranno abolite le Province che diverranno enti di secondo livello.

ABOLIZIONE DEL CNEL –

Verrà abolito il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro.

RIFORMA DELLE INIZIATIVE DI LEGGE POPOLARE – 

Rimane la soglia delle 500 mila firme per richiedere un referendum; se però verranno raccolte più di 800 mila firme, il quorum per la validità del voto si abbasserà e sarà calcolato sul numero dei votanti dell’ultima tornata elettorale.

Viene istituito il Referendum Propositivo che darà la possibilità di interrogare direttamente la popolazione su argomenti di attualità.
Per le leggi di iniziativa popolare serviranno 150 mila firme e la Camera dovrà indicare i tempi precisi di esame.

Costituzionale, domani si vota il referendum: ecco cosa dice la riforma

INTANTO A NAPOLI –

Nel frattempo l’ironia dei napoletani non ha fine ed è sempre sorprendente. Anche in campo politico la creatività partenopea è protagonista. Il maestro artigiano Genny Di Virgilio, ha trasformato in statue per il presepe Renzi e Grillo, i due contendenti principali della sfida referendaria.