Detenuto al 41 bis nel carcere di massima sicurezza di Opera a Milano, al boss degli Scissionisti di Secondigliano è stata negata la possibilità di leggere alcuni libri perché ritenuti “inopportuni per un camorrista”.
Questa la motivazione con la quale la direzione del carcere milanese ha bloccato l’arrivo di tre libri al boss Arcangelo Abete. Si tratta di due testi sulla vita di Totò Riina e uno sulla storia della camorra. La notizia è riporta da Manuela Galletta sulle pagine del quotidiano napoletano Metropolis. Per Arcangelo Abete, ex alleato degli Amato-Pagano durante la faida di Scampia contro il clan Di Lauro, la Dda di Napoli ha chiesto il carcere a vita.