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I modi sono scorretti ma il governatore Vincenzo De Luca ha ragione

Un’altra bufera si è abbattuta sul governatore della regione Campania Vincenzo De Luca. La sua frase sulla presidente della commissione antimafia, Rosi Bindi, “scippata” da Matrix, ha scatenato l’ennesima polemica tra l’ex sindaco di Salerno e la parlamentare del Partito Democratico.

I modi sono scorretti ma Vincenzo De Luca ha ragione

Il tono non è da galantuomini e certe espressioni andrebbero evitate, soprattutto se si ricopre un ruolo istituzionale di una certa importanza. Tuttavia la verità è una sola: De Luca ha ragione e la Bindi, prima delle elezioni regionali, ha commesso un grave sgambetto istituzionale.

De Luca lo conosciamo, il suo modo di comunicare esce spesso fuori dai canoni del politically correct. Ma non si può non dargli ragione sulla questione che ha scatenato lo scontro tra lui e Rosi Bindi. È inammissibile che la Presidente della Commissione Antimafia definisca impresentabile, un candidato alle elezioni regionali, solo per attaccare il Segretario del suo partito.

È inaccettabile che ciò sia accaduto pochi giorni prima delle elezioni in questione. Una vicenda che ha influenzato l’andamento del voto nonostante la vittoria di De Luca. È curioso il fatto che il mondo politico e mediatico si sia scandalizzato per le parole dello sceriffo di Salerno ma non ha battuto ciglio sull’unico dato di fatto: De Luca, per il reato secondo il quale sarebbe stato un impresentabile, è stato poi assolto definitivamente perché il fatto non sussiste.

Siamo di fronte all’ennesima deriva giustizialista del nostro paese. L’opinione pubblica italiana non è in grado di aspettare i tre gradi di giudizio previsti dalla Costituzione, prima di mandare al macero una personalità pubblica. In Italia non solo si è colpevoli prima della decisione di un giudice, ma dopo non si chiede neanche scusa all’interessato che ha visto lesa la sua credibilità personale.

Inoltre, tutto ha origine da una legge assai discutibile: la SeverinoDe Luca non è un santo e non ha bisogno di altri avvocati difensori ma qui la porcata politica non l’ha fatta il presidente della Campania, ma proprio la sua antagonista, Rosi Bindi.