Continua l’azione di prevenzione e di contrasto dei Carabinieri tra Napoli e Caserta, nella Terra dei Fuochi, per la tutela dell’ambiente e dei lavoratori.
Numerosi i controlli, avviati all’inizio di ottobre, che hanno interessato fabbriche, attività tessili, aziende di abbigliamento, autolavaggi, carrozzerie, depositi di carburante.
Il bilancio è decisamente pesante: 117 persone denunciate e 76 attività sospese o sottoposte a sequestro.
Tra i reati contestati, lo smaltimento illecito di rifiuti, lo sfruttamento del lavoro nero, l’abusivismo edilizio, la violazione della normativa in materia di sicurezza sul lavoro.
L’operazione comune per comune:
Nella zona di Giugliano i militari hanno sopreso autolavaggi e officine a scaricare acque reflue direttamente nelle fogne.
Denunciato: un 63enne di qualiano, titolare di un autolavaggio a Villaricca sprovvisto delle autorizzazioni a smaltire i rifiuti;
il titolare 44enne di un autolavaggio a Mugnano che continuava l’attività nonostante l’impianto fosse già sottoposto a sequestro. Immetteva direttamente nella fogna le acque reflue ed esercitava senza essere iscritto all’albo delle imprese artigiane;
un 69enne di Melito che a Mugnano, su un’area di circa 900 mq, esercitava l’attività di lavaggio auto scaricando i rifiuti liquidi e i fanghi nelle fogne ed esercitava senza essere iscritto all’albo delle imprese artigiane;
un meccanico 31enne e un carrozziere 30enne che a Marano avevano rispettivamente dato vita a un’officina meccanica e a una carrozzeria senza le autorizzazioni allo scarico delle acque reflue. Le attività sono state sequestrate.
sanzionato un imprenditore 48enne titolare di un autolavaggio a Villaricca che non possedeva il registro di carico e scarico dei rifiuti.
A Grumo Nevano il titolare opificio ruba corrente elettrica e tiene al lavoro 4 clandestini. Ancora autolavaggi abusivi che sversano nelle fogne…
I carabinieri della compagnia di Casoria hanno arrestato il cittadino bengalese Ali Shek, 45enne, residente a Casandrino. La sua azienda di abbigliamento era alimentata di energia elettrica a spese della collettività, tramite un allaccio diretto alla rete pubblica. Nell’opificio, 4 operai bengalesi clandestini. L’attività è stata sospesa.
Denunciato il titolare 42enne di un autolavaggio a Grumo che sversava abusivamente i residui dei lavaggi nelle fogne e il proprietario 76enne di un terreno che vi aveva realizzato un’attività di autolavaggio senza alcun permesso. I 2 terreni sono stati sequestrati.
A Caivano motori rubati, rottami e pneumatici oltre a olii esausti sversati sul terreno.
I carabinieri hanno denunciato un 50enne del luogo, proprietario di un’officina meccanica e di riparazione/vendita gomme che a Pascarola teneva su un terreno di circa 10.000 mq. retrostante l’attività 8 motori di autovetture di provenienza illecita. Aveva inoltre destinato il terreno alla raccolta e allo stoccaggio illegale di rifiuti speciali (veicoli in stato di abbandono e pneumatici usurati) oltre che allo sversamento di olii presi da veicoli destinati alla rottamazione.
Tra San Vitaliano, Pomigliano, Somma e Acerra, ancora autolavaggi che sversano illegalmente e officine senza autorizzazione.
I militari hanno sequestrato:
2 autolavaggi a San Vitaliano e ad Acerra, sprovvisti delle autorizzazioni per lo sversamento di rifiuti nelle fogne;
2 autofficine a Pomigliano D’Arco e Somma Vesuviana sprovviste delle autorizzazioni per esercitare la professione;
denunce per abusivismo edilizio e sanzioni per sfruttamento del lavoro nero.
Nel Nolano opificio clandestino, carrozziere e meccanico stoccano illegalmente rottami e non hanno autorizzazioni. Un gommista tiene “male” il registro di carico e scarico.
I carabinieri hanno denunciato:
un 41enne bengalese titolare di opificio che occupava alle sue dipendenze uno straniero in stato di clandestinità;
il titolare 62enne di una carrozzeria a Piazzolla di Nola che non aveva l’autorizzazione ad immettere in fogna le acque reflue e aveva realizzato una discarica abusiva nelle pertinenze dell’attività, dove erano raccolti rifiuti speciali, pericolosi e non. Inoltre non aveva il certificato per le emissioni dei fumi in atmosfera ed esercitava l’attività senza essere iscritto all’albo delle imprese artigiane. L’area è stata sottoposta a sequestro;
sanzionato un 47enne titolare di un’officina meccanica a Cicciano che teneva numerose parti di motore di provenienza e rifiuti ferrosi abbandonati; era sprovvisto delle autorizzazioni per l’immissione in fogna dei reflui e produceva emissioni in atmosfera senza autorizzazione; l’area è stata sequestrata.
sanzioni per un 50enne di Nola titolare di una ditta di vendita e riparazione pneumatici, che teneva il registro di carico e scarico in maniera incompleta;
il titolare 28enne di un deposito di gpl a Roccarainola era sprovvisto del documento di valutazione dei rischi.
Volla, autocarrozzeria sversa nei tombini delle acque piovane…
I carabinieri hanno denunciato i 2 titolari di un’autocarrozzeria priva di autorizzazioni per lo smaltimento dei rifiuti, che venivano sversati senza filtraggio nelle caditoie delle acque piovane. Il locale, di circa 1000 mq, è stato sequestrato.
Sant’Antonio Abate, lavoratori a nero e senza sicurezza. Precarie condizioni igienico sanitarie: una ditta di produzione di cioccolato aveva 3 lavoratori a nero e non era in regola con la normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro e sulle norme igienico-sanitarie.
Terzigno, Boscoreale, Ottaviano: lavoratori di opifici a nero e clandestini.
I carabinieri hanno scoperto a Terzigno due opifici carenti dal punto di vista dell’igiene e della sicurezza dove venivano impiegati 7 lavoratori a nero, alcuni in stato di clandestinità. Mancante in un caso il formulario per lo smaltimento dei rifiuti. Sequestrate le attività e denunciati i titolari: un cinese 40enne e un bengalese di 32 anni;
A Boscoreale sequestrati altri 2 opifici. In uno, il titolare bengalese impiegava 5 lavoratori a nero e clandestini. Nell’altro, una cinese 37enne e una 45enne di Boscoreale denunciate per violazioni della normativa su di igiene e sicurezza.
A Ottaviano scoperto un opificio non in regola in materia di sicurezza sul lavoro e smaltimento dei rifiuti, che impiegava 4 lavoratori a nero e clandestini. In secondo opificio un 69enne del luogo impiegava 8 lavoratori a nero.
Nel Casertano ispezionate 41 attività (aziende tessili e calzaturiere, officine meccaniche e carrozzerie) 28 delle quali risultate irregolari. Controllati 134 lavoratori, 86 risultati in nero. 22 provvedimenti di sospensione attività.
Due opifici, a Casal di Principe e Sant’Arpino, sottoposti a sequestro preventivo perché sprovvisti dei requisiti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e sversamento rifiuti).
Deferite a piede libero 20 datori di lavoro per violazioni al decreto legislativo sulla sicurezza sui luoghi di lavoro.
Comminate sanzioni amministrative e penali ammontanti complessivamente a circa 400.000,00 euro.