Gino Sorbillo è tra i migliori pizzaioli d’Italia protagonista della rassegna “Che Pizza” che si sta svolgendo a Milano, con un fitto programma di eventi per imparare tutti i segreti della vera pizza napoletana.
Il re della pizza presenterà la sua specialità, la famosa pizza fritta, come ha rivelato nella nostra intervista esclusiva: “La scelta della pizza fritta è perché io ho un debole, negli ultimi anni ho lavorato molto per rilanciarla. Leggevo ancora articoli che parlavano della pizza fritta come una frittella, come qualcosa di sconosciuto, termini diversi da quello che è il tipico napoletano. Mi faceva rabbia, perché noi napoletani vogliamo che tutti conoscano la vera pizza fritta, se usciamo fuori Napoli circa l’80% non la chiama con il suo nome, quindi ho voluto dedicare delle aperture a mia zia Esterina, donna simbolo della pizza fritta e fare laboratori. Quando mi è stato chiesto quale prodotto volevo rappresentasse Napoli ho proposto sempre questa, tipica della tradizione. È quella delle immagini della grande Sofia Loren nel film L’oro di Napoli che hanno fatto il giro del mondo, quindi un simbolo, io propongo la nostra storia. Questa specialità deve essere chiamata con il suo nome vero, poi le altre forme di frittura che fanno in Italia sono tipicità differenti. La nostra è la base, lo street food per eccellenza, ha fatto scuola ad altri prodotti in tutto il mondo. È come la pizza napoletana, i pizzaioli di tutto il mondo si ispirano a lei. Il DNA della pizza è quello della vera pizza nostrana”.
Sul significato di questa presenza all’evento: “La mia partecipazione significa riconoscere alla figura e al mestiere del pizzaiolo napoletano un’internazionalità, un lavoro che può essere fatto in ogni luogo del mondo e, attraverso eventi del genere che sono aperti al pubblico ma sono anche tecnici con la partecipazione di migliaia di persone, viene riconosciuto. Ci saranno produttori con i quali ci ritroviamo per approfondire il nostro mestiere e migliorarci ancora di più”.
I clienti sono tutti innamorati della sua arte: “Per quello che concerne la nostra postazione c’è sempre una certa meraviglia, arrivi da tutto il mondo, anche ieri nella prima giornata dell’evento, hanno mostrato tantissimo interesse, sia per il prodotto finito che per gli ingredienti. Le persone ci chiedevano la provenienza del salame, del pomodoro, del basilico. Noi con la nostra Campania riusciamo ad avere una marcia in più, in ogni contesto, sia durante gli eventi come questo, sia in ambienti stellati”.
La nostra tradizione è fondamentale, conosciuta in tutto il mondo e così deve essere rappresentata nella sua semplicità: “Io vorrei precisare che non modifichiamo mai il nostro prodotto, presentiamo la pizza di sempre, quella che facciamo tutti i giorni: dobbiamo fare la pizza napoletana, perché questa da sola è un’eccellenza. Ha il buono, è inutile parlare di pizza gourmet per darci delle arie. Vedo che alcune persone in certe occasioni vanno a modificare la propria proposta, ci vuole chiarezza, l’evento per noi deve essere tutti i giorni”.