Il re è nudo? A questa domanda dopo 12 anni di storia azzurra ha forse risposto un comunicato della SSC Napoli in merito alla questione Edinson Cavani. Il Matador è stato più volte accostato al club azzurro. Sui media, in particolare sul web, sono giorni che non si parla di altro. In città si è accesa la speranza, l’illusione di poter riabbracciare un top player che completasse l’attacco della squadra.
È però vera una cosa: quante probabilità potevano esserci per il ritorno di Edinson? Quante probabilità per il ritorno di un giocatore, venduto nel 2013 per 64 milioni di euro e che ora guadagna circa 10 milioni di euro all’anno? Quante probabilità per il ritorno di un calciatore che, per quanto sia amato dai napoletani e lui stesso provi rispetto per la città e la piazza, fu comunque definito allora anche lui un traditore? Quali possibilità per il ritorno di un campione che decise di cambiare maglia per provare a vincere qualcosa di importante? A nostro avviso poche probabilità e nessuna possibilità, tuttavia la fantasia alle volte supera la realtà. Questo ha messo in condizioni la società di agire come mai aveva fatto in precedenza.
Il “fantasma” del Matador in un albergo del lungomare
“Nun è ‘o vero ma ce credo“. Questa frase assilla i tifosi del Napoli negli ultimi giorni. Un mercato che non ha scatenato entusiasmo. Un conflitto sempre più forte tra la società e i suoi supporter. Ecco i punti fondamentali della vicenda che ha visto accostare Cavani al Napoli. Il clamoroso ritorno. Alla faccia di Gonzalo Higuain che ha deciso di andare via, addirittura alla Juventus. Gli ingredienti per arricchire la fantasia ci sono stati tutti, anche il video dell’intervista del Matador in cui ha dichiarato: “Higuain alla Juve? Io non lo avrei mai fatto“.
Affermazioni che sono arrivate dopo il messaggio di auguri dell’attaccante alla società azzurra in occasione della festa per i suoi 90 anni. Frasi che sono diventate virali perché affiancate da continue voci che hanno raccontato come il ritorno dell’uruguaiano a Napoli fosse più che concreto. Tuttavia sia dal Paris Saint Germain che dalla SSC Napoli sono arrivati i comunicati ufficiali che smentiscono tutta l’operazione.
La squadra che non ha bisogno di Cavani
Aurelio De Laurentiis ha affidato ad un comunicato ufficiale la posizione della società azzurra rispetto al “caso” Cavani:
“Io sono un grande estimatore di Edinson Cavani. Con lui ci siamo divertiti molto durante il suo soggiorno napoletano. Ha fatto tanti bellissimi gol, ben 104! Ma è difficile riportare nel Napoli un calciatore utilizzato nel passato. Non tanto perché sembrerebbe una minestra riscaldata, ma perché il Napoli evolve di torneo in torneo assumendo diverse e differenti teorie di gioco. Ecco perché dico sempre che abbiamo bisogno di giovani e già i nuovi arrivati quest’anno contribuiranno fortemente ai successi del Napoli. E per parlare delle punte, giocatori importanti come Milik e Gabbiadini hanno grandi possibilità, nel Napoli, di trovare la loro consacrazione. Noi siamo responsabili del futuro della squadra e non dobbiamo fare operazioni a effetto. Non abbiamo bisogno di incantare nessuno. Si è tifosi per fede e non per la scelta dei calciatori“.
Queste brevi parole contengono molti significati e diversi interrogativi:
- Un campione come Cavani non farebbe comodo ad una squadra che lotta per lo scudetto e per affermarsi in Europa come il Napoli?
- Un campione come Cavani non sarebbe in grado di adattarsi alle “diverse e differenti teorie di gioco” assunte dalla squadra che si “evolve di torneo in torneo“? È stato forse il tecnico Maurizio Sarri a fornire delle indicazioni specifiche? L’allenatore del Napoli deve forse scegliere tra Cavani ed un altro acquisto?
- I giovani sono utili alla causa se un progetto di lungo termine portasse a delle vittorie importanti. Per il Napoli sono utili per essere poi rivenduti con alte clausole di rescissione?
- Gabbiadini è dunque confermato al fianco di Milik. Il Napoli non ha bisogno di un altro attaccante per essere più competitivo in attacco?
- “Non dobbiamo fare operazioni ad effetto“. Vuol dire che non vedremo dei top player indossare la maglia azzurra?
- La frase: “Non abbiamo bisogno di incantare nessuno” sembra una giustificazione. La società negli ultimi anni ha forse preso in giro i suoi tifosi, in merito ad un salto di qualità mai avvenuto?
- “Si è tifosi per fede e non per le scelte dei calciatori“. Questa la frase conclusiva del comunicato. Cosa vuol dire? Sarà una frecciatina ad una piazza un po’ in rivolta (soprattutto dopo l’aumento dei prezzi dei biglietti per la curva)? Un delicato attacco ad una tifoseria arrabbiata e delusa? Non è forse chiaro che il tifoso napoletano intende il tifo come una fede? La società, con le sue azioni, ha forse dato modo di pensare, ad una sua speculazione, su questo “credo” dei supporters azzurri? Oppure non si può criticare la società e bisogna avere “fede” nelle sue strategie?
Ci auguriamo che su questi punti si generi un dibattito ed un confronto che sia utile per chiarire la posizione del club, soprattutto in merito al rapporto con i suoi sostenitori.
Verso la fine del mercato, qual è il “destino” del Napoli?
Cosa ha spinto la SSC Napoli a pubblicare questo comunicato? La società è stata più volte in silenzio sulle tematiche di mercato. Non è mai intervenuta in maniera così chiara e limpida. Perché questa volta il club ha deciso di essere così esplicito? Sicuramente dal punto di vista della comunicazione non è affatto un periodo felice per il Napoli. Il presidente, diramando tale comunicato il giorno dopo la vittoria contro il Milan, ha distratto il tifo azzurro da una gioia conquistata sul campo.
Insomma a pochi giorni dalla fine del calciomercato la società deve fare almeno un altro colpo per sistemare la difesa e completare l’organico. È necessario essere competitivi per giocare in campionato e in Europa. L’attacco, se non si trova una sistemazione per Gabbiadini, è completo così com’è. Ma se Manolo dovesse andare via, un nuovo innesto in attacco sarebbe indispensabile. Ma più che al mercato, forse, tutta questa vicenda ci fa riflettere e pensare che il Napoli deve pensare alla sua organizzazione come azienda.
Sarebbero necessari degli investimenti nelle strutture e nel settore giovanile e lo sviluppo di un reparto di comunicazione più efficiente ed efficace. Andrebbero piazzati dei grandi acquisti che facciano crescere l’organico e non solo giocatori di prospettiva. E’ inoltre importante puntare su dirigenti professionisti in ogni ruolo. Dopo 12 anni i tifosi iniziano a capirlo. La dirigenza azzurra ha invece le idee chiare?