Panico e terrore hanno caratterizzato la festa dei Gigli di Crispano. Quella che doveva essere un’occasione per celebrare una tradizione, si è trasformata in un fuggi fuggi generale. Tutto è accaduto per una minaccia di Gioacchino Cennamo, figlio di Antonio Cennamo, boss del clan Moccia, che sta scontando 16 anni di galera per aver commesso diversi reati di stampo camorristico.
Nel bel mezzo della celebrazione dei Gigli di Crispano, Gioacchino Cennamo ha deciso di cacciare la paranza “La Gioventù Brucianese”, uno dei gruppi che si occupa di portare le costruzioni. A quanto pare sarebbe stato infastidito dalla bravura dei ragazzi. Così ha preso il microfono e ha urlato, rivolgendosi al capo del gruppo: “O Pescatore fai sempre questo! Hai rotto le scatole. Mò è meglio che tu te ne vada”.
È bastata questa frase per generare il panico alla festa dei Gigli di Crispano. Non appena Cennamo ha esclamato quelle parole, la paranza del Brucianese ha posato l’obelisco sulla strada ed è fuggita.
Dopo che i 500 cullatori hanno abbandonato velocemente la celebrazione, il terrore si è seminato tra gli spettatori. Tutti preoccupati da quel che stava accadendo, sono fuggiti spintonandosi tra la folla. Qualcuno nel caos generale ha riportato lievi ferite, poteva accadere una tragedia. Sulla vicenda indaga la direzione distrettuale antimafia.