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3 maggio 2014: Ciro Esposito veniva ucciso, il ricordo dei tifosi

Ieri sera a Napoli, sul lungomare Caracciolo, un gruppo di tifosi ha acceso fumogeni e bengala in ricordo di Ciro Esposito. Sono passati soli due anni dal tragico episodio in cui la mano dell’ultrà della Roma, Daniele De Santis, mise fine alla fine alla vita del ragazzo.

Era il 3 maggio 2014 quando un gruppo di tifosi del Napoli camminava per le strade di Tor di Quinto (Roma) per assistere alla finale di Coppa Italia contro la Fiorentina. improvvisamente si udirono degli spari: 3 feriti e un morto, Ciro Esposito. Un solo colpevole: Daniele De Santis. Trasportato al Policlinico Gemelli di Roma, il giovane tifoso di Scampia morì dopo 52 giorni di agonia.

Ieri si è tenuta a Roma anche l’udienza del processo civile contro De Santis, accusato di omicidio. Gli avvocati, Angelo e Sergio Pisani, insieme ai pm, hanno chiesto per lui l’ergastolo. Queste le parole di Pisani proferite alla Corte: “Ciro restò vittima, innocente, di un agguato di stampo terroristico, vittima della criminalità più violenta non dello sport e di tifosi che già erano passati oltre come ben visto dal De Santis che, solo dopo, quando pensava che i tifosi napoletani erano già lontani, ha attaccato il pullman pieno di donne e bambini con una strategia di tipo militare disinnescata solo dall’intervento e sacrificio di Ciro Esposito che ha cambiato l’esito di quella giornata“.

La sentenza del processo penale è prevista per il 24 maggio. Di seguito il messaggio pubblicato ieri su Facebook dall'”Associazione Ciro Vive,voluta dalla madre di Ciro, Antonella Leardi: