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Storia della serva di Dio, Angela Iacobellis: l’angelo del Vomero

Questa è la storia di una bambina, Angela Iacobellis, che è diventata serva di Dio troppo presto. Attorno alla figura della piccola sono nate storie di miracoli e misteri che l’hanno portata ad essere ribattezzata come “Angelo del Vomero”. La sua storia è molto triste e narra di una vita che si è spenta in tenera età, a soli dodici anni e mezzo, nel lontano 27 marzo del 1961, a causa di una leucemia fulminante. La bambina era molto religiosa infatti fin da piccola manifestava il proprio amore per Gesù e verso i sacramenti, aveva un grande equilibrio spirituale, religioso e cristiano; leggeva il Vangelo e diceva il S. Rosario.

La malattia. Angela Iacobellis cresceva bene, aveva una vita normale, studiava, amava disegnare e giocare con i bambini, ma spesso era stanca e un giorno la madre, preoccupata per il suo pallore, decise di portarla dal pediatra. Vennero effettuate tutte le analisi necessarie e alla bambina fu diagnosticata la leucemia. Inizialmente la madre venne tenuta allo scuro della gravità della malattia, ma i familiari, consapevoli della realtà, cominciarono a portare la bambina in pellegrinaggio a Lourdes e a San Giovanni da Padre Pio, sperando in un miracolo. La piccola, in uno di questi viaggi, si affezionò molto al frate di Pietralcina e strinse con lui un rapporto spirituale, che si trasformò in uno scambio epistolare in cui la bimba chiedeva la grazia. In seguito alla sua morte il Santo frate rivelò poi ai genitori di aver presagito ciò che sarebbe accaduto, ma che non poteva dir nulla, bisognava fare la volontà del Signore. In poco tempo infatti Angela si aggravò e il suo aspetto cominciò a mutare per le cure ricevute, finché arrivò il giorno del trapasso.

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Angela Iacobellis: i miracoli e il mistero della serva di Dio

Dalla sua morte molte persone hanno dichiarato di aver ricevuto dei miracoli pregando la bambina e recandosi presso la sua salma, traslata nel 1997 dalla cappella cimiteriale di Napoli nella chiesa di San Giovanni Battista dei fiorentini, presso piazza degli Artisti, dopo che era stata trovata intatta e tumulata; alcune voci raccontano che la bambina al momento della morte non avesse più la treccia ai capelli, ma, che quando è stato rinvenuto il corpo, è stata trovata con la treccia fatta. Ci sono persone, invece, che comunicano con la piccola attraverso uno scambio epistolare, delle vere e proprie lettere, proprio come Angela comunicava con Padre Pio, e testimoniano di numerosi eventi prodigiosi e le lettere lasciate dove si trovano le sue spoglie. Sono così tante le testimonianze raccolte e documentate che si è deciso di presentarle all’Autorità Ecclesiastica che ne cura anche la causa di beatificazione, attualmente pendente presso la Congregazione per le cause dei santi. C’è chi racconta di esser guarito da una malattia incurabile pregando la santa, chi di essere sopravvissuto a un incidente stradale, chi invece si reca da ella per chiedere miracoli di natura amorosa. Qualunque sia la causa, numerosi sono i devoti che hanno nel cuore la bambina, proveniente da tutto il Mezzogiorno perché Angela rappresenta una speranza. Molte storie circolano su suo conto, c’è addirittura un sito dove si trovano le testimonianze e dove le persone lasciano le loro preghiere.