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Tomba di Agrippina: a Bacoli riaprirà la costruzione imperiale

La Tomba di Agrippina si trova a Bacoli, in provincia di Napoli, ed affaccia direttamente sul mare. Nella bellissima cittadina flegrea sorgono i resti di una costruzione di epoca imperiale. La tradizione vuole che questo splendido luogo sia il depositario della tomba di Agrippina, madre dell’imperatore Nerone, noto per aver incendiato la città di Roma nel 64 d.C. In realtà il monumento è un teatro ninfeo, parte di un’imponente villa marittima, andata distrutta.

Fonte: locandadeire.it

La leggenda vuole che la donna, uccisa per volontà dal figlio nel 54 d.C., arrivò a nuoto sulle coste di Bacoli per trovare qui la sua morte. È notizia di queste ore che la tomba di Agrippina, oggi chiusa a causa delle precarie condizioni, potrebbe riaprire al pubblico. L’accordo tra il comune e la soprintendenza ai Beni Archeologici di Napoli ha portato all’inizio dei lavori di ristrutturazione di questo stupendo sito archeologico che merita assolutamente di essere donato di nuovo ai cittadini e a tutti coloro che vorranno visitarlo.

Dopo la recente chiusura del centro storico voluta dal primo cittadino, ai microfoni del quotidiano la Repubblica, il giovane sindaco di Bacoli Josi Gerardo Della Ragione ha dichiarato: “una giornata storica per il turismo dei Campi Flegrei. Erano 30 anni che non si interveniva sulla Tomba di Agrippina. Presto apriremo alla città uno dei tesori più pregiati di Bacoli ma più in generale di tutta l’area flegrea“. I lavori interesseranno gli stucchi presenti all’interno del sito. Si provvederà inoltre alla rimozione delle radici che si sono accumulate e alla messa in sicurezza di tutta la struttura.

Tomba di Agrippina: il sito archeologico riaprirà presto al pubblico

La tomba di Agrippina consta di tre emicicli sistemati su più piani: sotto al livello della spiaggia attuale (circa un metro e mezzo) si trova il primo emiciclo, mentre quello centrale è coperto da una volta rampante dove si conservano i segni di una gradinata in opus reticulatum. L’ultimo emiciclo invece è un ambiente coperto da una volta decorata con stucchi, stessa decorazione hanno anche le pareti delle nicchie e delle finestre ed il corridoio che in origine forse collegava l’edificio con la villa. Un luogo straordinario dunque che si va a unire a tutte le altre bellezze archeologiche presenti in questa zona che fu la prima ad essere occupata dai greci antichi al loro arrivo in Italia. Vi terremo aggiornati sull’apertura che speriamo possa avvenire molto presto.