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Super Santos: la leggenda di un pallone indimenticabile

Anni ’80 e ’90, un gruppo di ragazzini scende per le strade di Napoli per una partitella di pallone. Tuta, scarpette da ginnastica e l’immancabile compagno di sempre: il Super Santos. Un pallone che è diventato leggenda. Una leggenda che si è tramandata di generazione in generazione e che ha fatto sognare tutti i bambini partenopei che davano calci a quella sfera arancione sognando un giorno di poter giocare nel grande Napoli, come Maradona.

Fonte: gialli.it

Il Super Santos nasce nel 1962 ad opera di Stefano Seno, operaio della Mondo, azienda leader nella produzione di giocattoli in Italia. La creazione di quest’oggetto di culto prende il via dopo la vittoria del Brasile ai mondiali di calcio dello stesso anno. Da allora generazioni di ragazzini si sono avventurati per le strade, nei cortili dei palazzi e nei campetti di calcio improvvisati, a giocare col mitico pallone. Il Super Santos ha subìto delle modifiche negli anni, ma è rimasto sempre lo stesso: una sfera arancione con delle striature nere e la scritta sempre in nero che porta il suo nome. Da qualche tempo esiste anche una versione dedicata alla nostra squadra di calcio: il Napoli. Il pallone è di colore azzurro su cui è impresso il logo del team guidato da mister Sarri. Ormai si vedono in giro per le strade della nostra città frotte di ragazzini con la sfera blu pronti ad imitare il pipita Higuain. Anche Roberto Saviano, qualche anno fa, gli ha dedicato un bellissimo racconto molto emozionante che propone il Super Santos come simbolo di salvezza o perdizione.

Super Santos: il pallone arancione indimenticabile protagonista dell’infanzia

Gli anni indimenticabili dell’infanzia non sarebbero stati gli stessi a Napoli e in tutta la penisola se non ci fosse stato il Super Santos a tenerci compagnia. Le collette per acquistarlo con gli amici, i litigi per decidere chi doveva portarselo a casa una volta finita la partitella, le bucature casalinghe fatte col coltello caldo per cercare di rattoppare i buchi della solita pianta di rose presente ovunque, le citofonate alle signore per recuperare la palla nei cortili, le “cazziate” di quelle signore che non volevano essere disturbate. Sono cose che ci porteremo nel cuore per sempre. Evviva il calcio! Evviva il Super Santos!