Sono passati 95 anni dalla morte di San Giuseppe Moscati, medico dei poveri e venerato dalla chiesa cattolica come santo. Era il 12 aprile 1927, quando spirò sulla sua poltrona nell’Ospedale Incurabili di Napoli dove rendeva i suoi miracolosi servigi. E oggi la nostra città lo celebra con un bellissimo spettacolo teatrale dal titolo “Giuseppe Moscati, un lampo nell’eterno” che andrà in scena sabato 26 marzo e sabato 16 aprile 2016 (ore 18:30 e 19:30).
Fonte: biografieonline.itSan Giuseppe Moscati è stato beatificato da papa Paolo VI nel corso dell’Anno Santo 1975 e canonizzato da papa Giovanni Paolo II nel 1987. Come medico dedicò la sua intera esistenza alla cura dei poveri. Molte sue ricerche sono state pubblicate all’interno di riviste scientifiche di prestigio. Lo spettacolo teatrale a lui dedicato è stato ideato dall’Associazione Culturale NarteA. Scritto e diretto da Febo Quercia vede l’l’interpretazione di Raffaele Ausiello, Annalisa Direttore, Chiara Mazza e Peppe Romano. La piece si terrà all’interno dell’Ospedale Incurabili, dove San Giuseppe Moscati operava e all’interno del quale è dedicata una sala in suo nome.
Tra scienza e carità cristiana, agli Incurabili va in scena lo spettacolo teatrale dedicato a San Giuseppe Moscati
“Ama la verità; mostrati qual sei, e senza infingimenti e senza paure e senza riguardi. E se la verità ti costa la persecuzione, e tu accettala; e se il tormento, e tu sopportalo. E se per la verità dovessi sacrificare te stesso e la tua vita, e tu sii forte nel sacrificio“. Sono queste bellissime parole di San Giuseppe Moscati. La sua testimonianza come uomo tra gli uomini sulla terra. Un santo atipico per la chiesa cattolica. Laico, dedito al suo lavoro e alla cura dei poveri e dei meno fortunati, fece della sua vita un continuo aiutare gli altri.
Il corpo del Santo è custodito all’interno della Chiesa del Gesù Nuovo nella centralissima piazza del Gesù. Sul lato destro del transetto della chiesa si accede all’oratorio del medico. Qui è possibile ammirare fotografie storiche del Santo e alcuni suoi manoscritti, ma anche rosari e soprattutto il mobilio della sala da letto e dello studio di Moscati, dono alla congregazione dei gesuiti di Napoli da parte della sorella del medico. Quando morì a Napoli pochi conoscevano le sue gesta. Per fortuna ci pensa come sempre l’arte, sotto forma di spettacolo teatrale stavolta, a ricordarci che la nostra città ha avuto personaggi straordinari che meritano di essere raccontati. Ricordiamo che anche papa Francesco recentemente ha espresso la sua nostalgia nei confronti di Napoli. Che bella città!