Stamane al Museo Archeologico di Napoli un uomo ha tentato suicidio. Di questa persona non si conoscono ancora nome e cognome, appartiene al Consorzio unico di bacino di Napoli e Caserta. Ha deciso di suicidarsi per motivi, purtroppo piuttosto comuni .”Sono disoccupato e senza casa“, queste sono le sue parole unite alla minaccia di compiere il salto nel vuoto tra lo sgomento dei numerosi passanti, che si trovano ogni giorno in quella zona, molto trafficata di Napoli.
Sul luogo del tentato suicidio sono subito accorsi carabinieri polizia e 118 e vigili del fuoco che stanno cercando di far desistere l’uomo convincendolo a rientrare. Il traffico veicolare è stato bloccato e si segnalano lunghe code nelle strade limitrofe e disagi per la popolazione presente sul posto. Forme di malcontento come queste non sono nuove nella nostra città. Ci sono stati molti altri casi del genere o casi in cui il suicidio è avvenuto senza nessuna manifestazione precedente, in silenzio, tra la disperazione.
Non è la prima volta che il Museo Archeologico è scelto come luogo di protesta, già nell’ottobre del 2012 un uomo in compagnia di un libro, acqua e lenzuolo, per coprirsi dal sole e dal freddo, aveva tentato il suicidio. Il motivo? Lo stesso, la disoccupazione, la mancanza di lavoro che rende gli uomini privi di dignità negandogli i beni essenziali. L’uomo in questione aveva già protestato salendo su una gru di piazza Municipio.