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Sciopero Dema: i dipendenti scendono in strada per i loro diritti

Si tratta di motivi validi quelli per cui lo sciopero Dema Spa è in atto. Parliamo di un’azienda di subfornitura di Finmeccanica per quanto riguarda il comparto aeronautico e di numerose diverse realtà internazionali quali Bombardier, Pratt & Whitney e Boeing. Cosa sta accadendo e perché è stato indetto questo sciopero Duma? La motivazione è sempre la stessa: tagli al personale. È per questo che i protagonisti della contestazione sono prima andati al Ministero del Lavoro che, a sua volta, li ha mandati alla Giunta Regionale Campania. È proprio qui che la manifestazione è cominciata in una folta folla tra bandiere di sindacati, bombolette e cori che urlano ‘il lavoro non si tocca’.

Quali sono i motivi precisi di questo sciopero Dema? Si tratta di una situazione che si trascina dal lontano 2013 e che è andata ad aggravarsi nel corso del tempo: proprio in quell’anno fu avviato un piano di ristrutturazione del debito ex.art. 182 bis ed insieme a questa decisione venne annunciata la necessità di ridurre il personale tra cassa integrazione e prepensionamento. Inizialmente il numero di impiegati destinati a questa procedura erano 61 ma, nel corso del tempo sono aumentati gradualmente passando a 82 ed infine a 99 negli ultimi tempi. A questa somma si è giunti dopo che il sito di Pomigliano è stato chiuso per essere accorpato a quello di Somma Vesuviana e Brindisi. Proprio in quest’ultima città, poco prima la Dema aveva annunciato un ulteriore procedura di mobilità verso cassa integrazione per buona parte dei dipendenti e un ulteriore taglio alla consociata CAM di Paolisi nel beneventano. I numeri di quest’ultima operazione non sono ancora stimati.

Si tratta di un vero e proprio taglio netto che coglie di sprovvista centinaia di lavoratori. I tagli sono stati spiegati come “impossibilità di acquisire nuove commesse con il cliente finmeccanica” e alla necessità di aggiustare il debito presentato nel 2015. Da una riunione degli industriali emergono particolari inquietanti, primo fra tutti quello di una tremenda sofferenza bancaria. Tra i corridoi dell’azienda, poi, girava voce poi smentita di un possibile acquirente di quote societarie. Costui porterebbe il nome di Vittorio Civitillo, ingegnere e proprietario dell’azienda Seri Spa che del mondo dell’aerospazio saprebbe ben poco in quanto impegnato sul fronte del fotovoltaico e delle batterie d’auto. Vista la situazione, i lavoratori si sono visti costretti a chiedere l’intervento delle istituzioni. L’azienda ha presentato un quadro della situazione lo scorso 9 febbraio e la Regione ed il Ministero l’hanno invitata a ripensarci ed apportare modifiche promettendo aiuti da parte di Banche e Clienti; in quella stessa data viene annunciata la manifestazione di questa giornata. Ad oggi, il tempo scorre, i licenziamenti sono dietro l’angolo ed i lavoratori non hanno certezze sul proprio futuro.