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Rocco Hunt: all’Arena di Giletti si infervora e va contro la critica

Rocco Hunt è stato uno dei big in gara al Festival di Sanremo 2016: lui e Clementino sono stati gli unici due rapper a partecipare alla competizione canora. Il salernitano, insieme a Enrico Ruggeri, Lorenzo Fragola e Deborah Jurato con Giovanni Caccamo, era favorito per il podio al terzo posto ma qualcosa è andato storto. La giuria di qualità ha votato in modo unanime per Stadio in cima e Francesca Michielin un gradino in basso mentre per quanto riguarda Rocco Hunt ed Enrico Ruggeri non è andata come si sperava. Pare proprio che il voto molto alto di Franz Di Cioccio della sera precedente la finale, sia andato poi a scemare in favore di un punteggio più alto che favorisse la Jurato e Caccamo.

In particolar modo, a declassare i rapper partenopei Rocco Hunt e Clementino sono state Paola Maugeri e Laura Valente, quest’ultima ex voce dei Matia Bazar. La risposta di Enrico Ruggeri è stata un post su Twitter molto sarcastico: “Esperti o amici di qualcuno? Lo dico col sorriso sulle labbra, per me non cambia nulla“, che il cantante senta di aver subito un’ingiustizia? Rocco, invece, reagisce molto bene alla cosa, con un fare quasi scanzonato: “Per me le giurie restano un mistero, ho capito che qualcuno temeva che potessi arrivare nella zona premi, non ho capito perché, se non piaceva il mio brano, se non piaceva l’uso del nostro dialetto, se addirittura non piaceva il rap, a cui Carlo Conti ha coraggiosamente aperto quest’anno le porte. Ma poco importa, meglio vincere nelle radio, nelle classifiche di vendita dei dischi e, soprattutto, nel cuore della mia gente, che con l’apporto di chi non è in sintonia con la musica che ci gira intorno, di chi si arroga il diritto di dare addirittura zero a qualche cantante e, magari, per bocciare la generazione talent chiude le porte in faccia anche al fenomeno hip hop. I podi durano una settimana, le canzoni che devono restare restano“.

Rocco Hunt e la polemica all’Arena

Stavolta la partecipazione a Sanremo 2016 non è stata trionfale come la prima per Rocco Hunt quando, ai tempi, cantava ‘Nu Juorno Buono. La canzone presentata quest’anno ha si, un groove simpatico e movimentato che fa venir voglia di ballare ma, dall’altro lato, è un chiaro brano a sfondo politico: il titolo già dice tutto. Wake Up Uagliù significa letteralmente ‘sveglia ragazzi’ ed è un chiaro invito alla gioventù d’oggi ad alzare la testa e fare fatti e non parole. Quando a l’Arena di Massimo Giletti la critica lo ha attaccato, ecco che Rocco è partito come un treno: “Per me lo Stato è assente in certi momenti, perché dov’era quando io mi alzavo la mattina e facevo il pescivendolo a 16 anni? E dov’era quando mio padre a casa doveva guardare il frigorifero vuoto? E dov’è oggi quando tutti i miei amici fanno i ragazzi delle pizzerie per 20 euro al giorno?“. Hunt sarà anche giovane ma una cosa è certa: da buon napoletano sa difendersi bene.