Aldo Bufi Landi ci ha lasciato: l’attore è morto all’età di quasi 93 anni. Una lunga vita, ricca di emozioni che ha vissuto sulla propria pelle e che, grazie alla sua arte, quella del teatro, ha saputo trasmettere al pubblico che lo guardava. Albo Bufi Landi è stato un grande interprete e, come tutti quelli come lui, ha collaborato con grandi personalità del palcoscenico e del cinema. Come dimenticare la sua interpretazione in ’47 Morto che Parla’, al fianco di Totò, Vittorio Gassman e Alberto Sordi? Tante sono state le sue opere e tutte iconiche del panorama artistico partenopeo. Da’altro canto, uno che viene dalla scuola di Eduardo, poteva non rasentare la grandezza?
La sua ultima opera teatrale è stata messa in scena tra il 2008 ed il 2009: in quell’occasione Aldo Bufi Landi prestò il volto al servo Gavrìla ne Il paese degli idioti, opera di Tata Russo ricavata dal romanzo di Dostoevskij Il villaggio di Stepàncikovo. Nonostante l’età avanzata, l’attore riuscì a divertire e trasmettere qualcosa al pubblico del teatro Bellini: cosa che non sarà dimenticata facilmente. Aldo, comunque, non si è fermato solo al panorama napoletano: ha sperimentato nuove strade della teatralità, quella internazionale, interpretando ora un’opera di Shakespeare, ora una di Goldoni passando per Pirandello e finendo a García Lorca. Nel primo caso, quello shakespeariano, riuscì a fondere la cultura inglese con quella napoletana partecipando all’Amleto rivisitato da Tata Russo nel 1998 nei panni di Polonio.
Aldo Bufi Landi: tutte le sue opere
Rimanendo nel panorama partenopeo, impossibile dimenticare Aldo Bufi Landi nelle pellicole che hanno fatto la storia di Napoli: venuto dalla scuola di Eduardo, è rimasto con lui anche quando Peppino se ne andò. Fu proprio nella compagnia de I De Filippo che l’attore conobbe sua moglie Clara Bindi. Da lì ha recitato in Napoli Milionaria, Filumena Marturano, Le Voci di Dentro e Questi Fantasmi. Altre grandi pellicole cui partecipò furono la suddetta 47 Morto che Parla, Il Mattatore, I Magliari, ‘O miedeco d’e Pazze e, l’indimenticabile, Miseria e Nobiltà. Un grande artista per un pubblico caloroso che mai dimenticherà colui che ha contribuito ad arricchire la storia e la cultura di Napoli. Ciao Aldo.
