Chi ricorda il famoso film con Nicholas Cage, L’Ultimo dei Templari? Ebbe quei cavalieri sono realmente esistiti ed uno di essi è, addirittura, sepolto nel cimitero di Casoria. Chi avrebbe mai immaginato che uno di quei personaggi storici riposasse a pochi passi da casa? Eppure è così. Si tratta di Domenico Maddaloni, il cui funerale fu celebrato nella chiesa di San Mauro e al quale sono accorsi altri 70 cavalieri dei templari da tutto il Belpaese. Si, perché i Templari vivono ancora e sono un’associazione ben organizzata tra “fedeli cattolici laici e religiosi che ha deciso al suo interno di seguire una disciplina di tipo cavalleresco” (vedi sito templarioggi.it, ndr).
Come mai nel cimitero di Casoria riposa un Templare? Nel 2003 fu istituita “La Commenda Templare Neapolis dell’ Ordre Souverain et Militaire du Temple de Jerusalem Gran Precettorato d’Italia – Iniziazione Casoria Ottobre 2003” il cui nome fu dedicato a Theodor de Muralt, cavaliere dell’Ordine Svizzero sepolto nel cimitero della cittadina. Sulla tomba di ogni Templare, compaiono le tre croci che contraddistinguono l’Ordine. Oggi i cavalieri sono una vera e propria associazione che vive nel rispetto di regole basate sull’onore, la lealtà e la fratellanza.
Theodor De Muralt: le regole dell’Ordine del cavaliere sepolto nel cimitero di Casoria
Nonostante siano passati secoli dall’istituzione dell’Ordine dei Templari e la storia documenti un lungo periodo di oppressione, partito nel 1307 per mano di re Filippo IV che aveva tutta l’intenzione di fermare il potere della Chiesa, l’associazione non è mai svanita e tutt’oggi vi è chi ne fa parte. Esistono delle regole ben precise da seguire che, sebbene risultino anacronistiche, sono fisse ed immutabili da secoli: dichiarazione di fede Cristiana, Cattolica, Apostolica o Romana; impegno a difendere anche a costo della vita i propri Fratelli, gli umili, i deboli, la Patria, Santa Romana Chiesa ed il proprio Onore; rispettare sempre i doveri della fratellanza e tolleranza; non svolgere nessuna attività o produrre azioni, dirette o indirette, che possano offendere la morale o l’Onore dell’Associazione; accorrere alla difesa dell’Associazione e soccorrere i Fratelli ovunque essi chiamino; rispettare ed onorare le ricorrenze dell’Associazione e partecipare alla convocazione delle adunanze, e recitare almeno un Padre Nostro ogni giorno, e ricevere l’Eucaristia almeno tre volte all’anno; rispettare la gerarchia dell’Associazione, i suoi Statuti e le regole di convivenza civile e le leggi dello Stato dove ci si reca; partecipare alla vita sociale impegnandosi moralmente e fattivamente verso i sofferenti ed i bisognosi praticando la carità cristiana; applicare e difendere sempre il proprio motto di Templare “L’anima a Dio, la vita al Re (Cristo), il cuore alla Dama e l’onore a me“.