Un orrore senza fine l’indagine sull’omicidio di Vincenzo Ruggiero, il ragazzo di 25 anni di Parete fatto a pezzi con la motosega da Ciro Guarente. L’assassino era geloso di Heven, la fidanzata trans che ospitava Vincenzo nel suo appartamento di Aversa, e ha deciso di ucciderlo in un modo brutale per poi occultare il cadavere in un garage di Ponticelli. Proprio sull’occultamento del corpo privo di vita del 25enne emergono altri dettagli macabri: non è stata ritrovata la testa della vittima.
Un accanimento assurdo quello dell’ex marinaio di San Giorgio a Cremano nei confronti della vittima. Guarente ha prima colpito alla testa Enzo, lo ha poi tagliato in due parti con la motosega e disposto i pezzi del corpo in una valigia staccando prima la testa e il braccio sinistro per disporle in un altro bagaglio insieme agli effetti personali del commesso di Carpisa, forse gettato in mare. Un rito dell’orrore, quello messo in atto dall’assassino, che renderà difficile anche l’autopsia date le condizioni di conservazione del corpo. Gli investigatori hanno vietato ai genitori di Vincenzo di vedere il cadavere fatto a pezzi, sarebbe troppo forte lo choc.
L’intenzione di Guarente era quella di far credere a tutti nell’allontanamento di Vincenzo, ma gli investigatori l’hanno scoperto. Adesso l’omicida è accusato di omicidio premeditato, vilipendio, distruzione e occultamento del cadavere. L’inchiesta continua in quanto bisogna scoprire dove sono parti del corpo mancante di Vincenzo, come il ragazzo è stato ucciso, con quali armi e chi le ha fornite e se ci sono eventuali complici.
