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Paolo Villaggio e la cena con Corrado Ferlaino, il racconto di Wolf Kitis

Paolo Villaggio aveva un legame speciale con Napoli, città in cui aveva tanti amici. Tra questi un ruolo speciale lo aveva sicuramente Wolf Kitis, storico imprenditore napoletano, conosciuto con il nome di Volia. Nel suo libro “Sotto una buona stella” il grande magnate dell’edilizia, ha dedicato un intero capitolo alla sua amicizia con Villaggio.

Racconti di episodi vissuti assieme, aneddoti divertenti, un’amicizia nata negli anni Settanta e che è durata fino a oggi. Il Paolo Villaggio raccontato da Kitis è diverso dal ragionier Fantozzi che abbiamo conosciuto nei film, sebbene nei ricordi di Volia alcuni momenti sono descritti come usciti da uno dei fortunati lungometraggi di cui Paolo era protagonista:
Frequentare Paolo Villaggio è come vivere perennemente immersi nei suoi film. E’ bellissimo sentirgli urlare tra amici “é una cagata pazzesca“. Solo per noi“.
E’ un Paolo Villaggio, quello narrato da Kitis, che amava la vita bella, il divertimento, il buon cibo e le donne. Quando Paolo e Volia stavano assieme frequentavano l’alta borghesia napoletana e personaggi di spicco internazionali.

In molti volevano trascorrere del tempo con loro, mangiando buon cibo e sorseggiando il migliore champagne. Merita di essere raccontato un episodio in cui c’era anche Corrado Ferlaino. I due amici lo incontrarono in una calda serata caprese, in piazzetta. L’allora presidente del Napoli chiese subito se poteva unirsi a loro, così si diressero tutti in una caratteristica taverna di Capri. La serata, racconta Kitis, fu divertentissima, perché con Paolo Villaggio era impossibile non divertirsi.
Nella taverna ci divertimmo tantissimo, soprattutto il Presidente del Napoli che, per ringraziare Paolo e tutti noi per la bella serata, prima di andare via diede ordine di mettere tutto sul suo conto“.
L’indomani Voila incontrò Ferlaino in piazzetta che gli chiese: “Ma che vi siete bevuti ieri notte“. Paolo Villaggio aveva ordinato champagne tutta la notte, ma come spiega Kitis nel suo libro, si divertiva a fare scherzi agli amici, prendendosi gioco di loro con affetto.